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Vietato discutere

Questa notizia è un buon esempio di ciò che intendiamo quando parliamo dell’esistenza di un clima autoritario, di un conformismo che spinge a etichettare come sconvenienti, pericolose, inaccettabili certe iniziative o affermazioni, che altro non sono che libera, legittima e necessaria espressione del diritto al dissenso.

L’Università di Pisa ha negato al Laboratorio delle disobbedienze Rebeldía l’autorizzazione a svolgere il 20 luglio una iniziativa a sei anni dalle giornate del G8 di Genova, nel corso della quale sarebbe stato proiettato il video “OP/GENOVA 2001- L’Ordine pubblico durante il G8”, realizzato da Supporto legale con i materiali del processo in corso a Genova contro 25 manifestanti, e con la partecipazione di un avvocato del Legal Team.La motivazione addotta è tutta politica: l’Università di Pisa “non concede spazi per dibattiti su questioni oggetto di processi in corso”, come ha comunicato la prorettrice vicaria Lucia Tongiorgi a nome del rettorato. Scrivono in un comunicato quelli del Laboratorio Rebeldia: “Crediamo che questa decisione sia di una gravità inaudita, una limitazione della libertà di espressione e di confronto senza precedenti nell’università e in questa città. Mentre sta emergendo la verità giudiziaria sulle giornate del G8 di Genova del luglio 2001 (le dichiarazioni del vicequestore Fournier sulla ‘macelleria messicana’ al dormitorio nella scuola Diaz, i falsi e le torture della caserma di Bolzaneto, i poliziotti di ogni ordine e grado che hanno mentito e depistato in maniera sistematica a partire dall’ex capo della polizia De Gennaro, recentemente promosso dal governo Prodi capo gabinetto al ministero degli interni) l’ateneo pisano impedisce un dibattito su una delle vicende più drammatiche della storia del nostro paese.Invitiamo tutte le associazioni, i movimenti, i singoli cittadini, il popolo di Genova, il Legal Team a prendere posizione pubblica contro questa decisione dell’università di Pisa, ad inviare mail e fax di protesta, perché l’ateneo ammetta di avere commesso una indecenza politica e ritorni sui suoi passi autorizzando l’iniziativa. Invitiamo gli studenti, i docenti, il personale tecnico amministrativo dell’università a fare sentire la propria voce e la propria indignazione contro una amministrazione che nega il diritto alla parola. Genova per noi è la difesa degli spazi liberati, la tutela e l’ampliamento dei diritti a partire da quello di manifestare liberamente, per questo vogliamo che il 20 luglio qui a Pisa sia una giornata di lotta e di memoria. Invitiamo tutte le associazioni, i partiti, i sindacati, tutti i cittadini domani alle ore 12 davanti al rettorato dell’Università di Pisa per una conferenza stampa”.