Roberto Patassini, di 49 anni, si è impiccato nel carcere Mammagialla di Viterbo. Il suicidio è avvenuto ieri pomeriggio, tra le 17 e le 18, ma la notizia è trapelata solo oggi. In quell’ora il compagno di cella di Patassini era fuori per la cosiddetta socialità. Lui, invece, aveva rinunciato, probabilmente perché aveva pianificato nei minimi dettagli il suicidio.
Patassini era stato arrestato nell’aprile 2006 nell’ambito dell’operazione “Fiori nel fango”, che portò allo smantellamento di un giro di prostituzione minorile e pedofilia, in cui erano coinvolti ragazzini di 12-13 anni, reclutati nei campi rom della Capitale. Con Patassini erano state arrestate altre numerose persone, alcune delle quali appartenenti alla Roma-bene.
Il Garante: ennesimo dramma della solitudine in cella
“È l’ennesimo dramma della solitudine in carcere. Un uomo, apparentemente senza problemi, che partecipa a tutte le attività di socializzazione in carcere, e che decide di togliersi la vita, è la spia di un disagio forte, non manifestato, e proprio per questo ancor più difficile da prevenire. La tragica dimostrazione che in carcere, senza adeguati supporti psicologici aumenta il rischio suicidio”. Lo dichiara il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni commenda il suicidio, nel carcere “Mammagialla” di Viterbo, di un detenuto 49enne, Roberto Patassini. Si tratta della quinta persona morta in un carcere del Lazio dall’inizio del 2012, dopo i quattro registrati a Roma lo scorso mese.
L’uomo si è tolto la vita ieri sera, impiccandosi con uno scalda collo. In carcere per reati sessuali, l’uomo doveva scontare una condanna con fine pena nel 2022. “Mi è stato raccontato che era una persona sola, ma senza problemi apparenti – ha aggiunto Marroni – senza legami con l’esterno se non quello con uno zio sacerdote da poco deceduto. In carcere, nella sezione precauzionale, praticava tutte le attività di socialità, compreso il Cineforum. Ieri sera, alle 19, ha aspettato che il compagno di cella si allontanasse per impiccarsi, è successo tutto in pochi minuti”.
fonte: Ansa
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vorrei sapere perchè mio marito vi è stato trasferito da rebibbia dopo che il garante dei diritti dei detenuti gli aveva promesso di farlo rimanere a roma visto che a roma io vivo e lavoro