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Voghera: Carabinieri indagati per un pestaggio

Nessuna archiviazione. Sono indagati i carabinieri che lo scorso aprile avrebbero pestato Isidro Luciano Diaz, 41 anni, argentino. L’uomo che alleva cavalli non si sarebbe fermato ad un controllo per eccesso di velocità vicino a Voghera. I carabinieri hanno affiancato la sua auto e lo hanno bloccato con le pistole in mano, mentre Diaz consegnava loro un coltello che gli sarebbe servito per lavorare con i cavalli. A quel punto, secondo Diaz, è iniziato un pestaggio che è continuato nella caserma di Voghera. Il giorno dopo l’uomo è stato processato per direttissima a Tortona. Sotto consiglio di un avvocato d’ufficio è stato indotto a patteggiare ed è stato condannato a due anni di libertà vigilata per resistenza a pubblico ufficiale. Ma immediatamente dopo ha sporto denuncia contro i carabinieri di Voghera. Diaz sostiene di essere stato preso a calci, sbattuto per terra e al muro. Per ottenere assistenza medica sarebbe stato indotto a firmare carte in cui si autoaccusava ma che in quello stato e per problemi di lingua non poteva comprendere .
La sua versione sarebbe supportata dai referti medici. L’argentino infatti è stato operato sei volte perché le percosse gli hanno causato il distacco della retina e la perforazione dei timpani e ha presentato al tribunale di Tortona delle foto che documentano le numerosi ecchimosi riportate su tutto il corpo. Il caso è stato reso noto dall’associazione «A buon diritto» presieduta da Luigi Manconi. Diaz ora è seguito dagli stessi legali di Cucchi e Aldovrandi. In un primo tempo il pm del tribunale di Tortona aveva richiesto l’archiviazione del procedimento a carico dei carabinieri, martedì invece il gip Tiziana Paolillo ha emesso un provvedimento di imputazione coatta. Si tratta di un atto che prelude a un probabile processo contro i carabinieri coinvolti che potrebbe celebrarsi questo autunno. Lo stesso giorno il sostituto procuratore del tribunale di Voghera, Ilaria Perinu, ha disposto l’incidente probatorio nel processo penale contro i carabinieri Massimo Bergozza, Nicola Sansipersico, Giuseppe Spoto, Marco Iachini e Cirino Turco. I giudici in questo modo hanno riconosciuto l’attendibilità della versione fornita da Diaz e la sua rispondenza con gli esami medici e con le fotografie, mentre sembra sempre meno verosimile l’ipotesi dei carabinieri secondo cui l’uomo si sarebbe fatto male al momento dell’arresto cadendo sull’asfalto.

fonte: il manifesto