“Zone a vigilanza rafforzata”. Centinaia di allentamenti coatti
- gennaio 09, 2025
- in interviste, misure repressive
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Nuovi strumenti di controllo e punizione in mano agli agenti nelle grandi e medie città. Mentre è atteso in Senato il cosiddetto decreto sicurezza (l’ex 1660), il Governo procede all’implementazione delle “zone rosse” nelle aree urbane.
A Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: così definite le aree delle città in cui alle forze di polizia è data la possibilità di allonatanare coattamente chiunque, genericamente, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”.
Si tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi fa a Firenze e Bologna.
Secondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).
Che tipo di strumento assumono le “zone rosse” per il governo delle città? A Radio Onda d’Urto per commentare i dati Italo di Sabato, dell’Osservatorio Repressione. Ascolta o scarica
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