Francia: Il Consiglio di Stato boccia il decreto di scioglimento del Groupe Antifasciste Lyon et Environs (GALE)
La decisione era attesa oggi. Dal 31 marzo, il Gale aveva dovuto chiudere il suo sito internet e far sparire i suoi account sulle reti sociali. I suoi membri o simpatizzanti non avevano più il diritto di riunirsi, pena di persecuzioni per «ricostituzione di associazione sciolta, un reato passibile di tre anni di carcere. Nel decreto, il governo accusava il Gale di incitare all’odio e di legittimare la violenza contro la polizia e l’estrema destra.
I giudici del Consiglio di Stato hanno bocciato il decreto del governo perché «porta una grave violazione manifestamente illegale alle libertà fondamentali di riunione e d’associazione». e ricordano che un gruppo può essere sciolto se ha causato un attacco grave all’ordine pubblico, ma stima che i fatti di cui è stato accusato il Gale non lo giustificano.
In qualche settimana,il Consiglio di Stato ha inflitto quattro bocciature alla crociata del governo contro gli antifascisti (fra cui l’Action Palestine e il collevo Palestine vincerà, accusati di antisemitismo, odioso e violento, di natura a incoragggiare il terrorismo. La bocciatura ha toccato anche il caso della moschea di Pessac, accusata di diffondere un islam radicale.
In questi cinque anni di Macron, il governo ha sciolto 26 altre associazioni e gruppi, sospettati di prossimità con l’islamismo (Baraka City, le CCIF) o legati all’estrewma destra (le Bastion social, les Zouaves, l’Alvarium) senza che il Consiglio di Stato avesse da ridire