Scontri e incidenti contro il comizio di Eric Zemmour a Nantes. Zemmour è un giornalista di Le Figaro che da oltre dieci anni usa le colonne del giornale conservatore per diffondere islamofobia, omofobia e nazionalismo.
Si può essere ebrei nel XXI secolo, conoscere la Storia e tuttavia fornicare con fascisti, razzisti e neonazisti? In Francia pare di sì.
Del resto nella prima metà del secolo scorso ci furono esponenti della comunità ebraica italiana che aderirono al fascismo delle origini (salvo poi doversene amaramente pentire) e anche in Germania qualche ebreo di estrazione borghese manifestava simpatia per Hitler in quanto “uomo d’ordine”. Addirittura, pare, furono due ebrei, moglie e marito, a soccorrere Goering rimasto ferito e a metterlo in salvo (evitandogli l’arresto come invece toccò a Hitler) all’epoca del Bürgerbräu-Putsch (il Putsch di Monaco del novembre 1923).
Si racconta che Goering, all’epoca dello sterminio sistematico, se ne sia poi ricordato e abbia ricambiato il favore. Tutto da verificare comunque.
Nell’Esagono- dicevo – Eric Zemmour, con il 17% delle intenzioni di voto e il sostegno di Marion Maréchal-Le-Pen, sembra ricandidarsi a tale ambiguo ruolo. Presumibilmente affascinato da quelli che definì “dolicocefali biondi” (i Tedeschi: roba da sindrome di Stoccolma per un “ebreo berbero” dichiarato) e toccando l’apice con le sue deliranti teorizzazioni sulle “vere pulsioni maschili di predatore sessuale violento”.
Non tutti però gradiscono.
Il 30 ottobre diverse centinaia di antifascisti di Nantes (ricordo che la città bretone è nota per i suoi “50 Otages”, la strage più nota, ottobre 1941, tra quelle operate dai nazisti occupanti) e gilets jaunes, hanno manifestato il proprio disappunto per la visita del giornalista di Le Figaro.
Il comizio allo Zénith, l’ampia sala- spettacoli di Saint Herblain (banlieue ovest di Nantes) è stato lungamente ritardato dalle proteste e dagli scontri tra polizia e manifestanti. Questi sono riusciti a entrare nel perimetro dell’edificio bloccandone temporaneamente l’entrata e scardinando le grate di alcuni cancelli.
Mentre gli antifascisti venivano caricati e sommersi dai lacrimogeni, un gruppetto di estremisti di destra (descritti come “noti neonazisti autori di recenti aggressioni”) si rifugiava dietro i cordoni delle forze dell’ordine.
Centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa alla fine hanno reso possibile il comizio, ma con grande ritardo e in un clima di grande tensione.
In seguito alcune strade e una passerella sono rimaste bloccate a lungo dagli antifascisti. L’appello alla contestazione era partito dal collettivo “Nantes rèvoltée”. Per ora non si registrano arresti, ma l’inchiesta e le indagini sono in corso.
Gianni Sartori