Biassono( Monza e Brianza): Il Comandante dei vigili con la divisa delle SS
- gennaio 08, 2017
- in malapolizia
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Il Comandante della Polizia locale di Biassono, vestito come le “SS”, l’organizzazione paramilitare nazista. Ha deciso di presentarsi così, immortalato in questo modo, sul suo profilo pubblico di Facebook. Probabilmente non saranno in molti a gradire il gesto
Con tanto di “SS” sul colletto e il “Totenkopf”, ovvero il teschio, sul berretto: così ha deciso di presentarsi pubblicamente modificando la fotografia del suo profilo pubblico sul più noto social network del mondo.
E a chi, accompagnandolo da un “Urca!” esclamativo, gli chiede se è diventata la nuova divisa di servizio, lui replica: “Basterebbe una compagnia di questi per sistemare alcune cose”. E, riferendosi alla divisa, aggiunge: “Adesso la propongo al sindaco”.
Nei commenti conferma che si tratta proprio della divisa paramilitare nazista, spiegando a qualche interessato che è quella dello “Hauptscharfuhrer”, ovvero il maresciallo maggiore, della “Freiwillige Division Wallonien”, l’unità costituita su base volontaria nella Vallonia.
Qualcuno gli chiede di mettere gente con le palle sotto quella divisa. Lui abbozza un “Vedremo se sarà possibile…”. Ricevendo in risposta: “Spero che riesci a formare un bel gruppo da poter lavorare bene”.
Le mani avanti le mettiamo noi: non ha la faccia da cattivone il Comandante. E di certo non ha la minima intenzione di ricostituire il corpo delle “SS”. Non è un cretino, non vive in un altro mondo, conosce la legge.
Una goliardata. Siamo sicuri che non si tratti di nient’altro. Sui motivi di opportunità, soprattutto in considerazione del suo ruolo pubblico e del suo lavoro di Comandante di Polizia locale, però, evidentemente noi e lui la pensiamo in modo opposto. Si diverta pure tra le mura di casa, vada a tutte le feste in maschera che preferisce. Ma pubblicamente (e fino a prova contraria il suo profilo sul social network lo è) dev’essere sempre e soltanto il Comandante di Polizia locale. Per essere un esempio da additare, non un profilo che si guarda con timore o, peggio ancora per un rappresentante delle forze dell’ordine, che si copre di ridicolo.
Gualfrido Galimberti