Bologna: il prefetto contro il picchetto dei lavoratori del Caab
- novembre 16, 2022
- in lotte sindacali, lotte sociali
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Il Caab di Bologna è bloccato da giorni dal picchetto del Si Cobas che protesta contro il terzo licenziamento nel giro di pochi mesi di un loro delegato sindacale. Il prefetto contro il picchetto: giusto chiedere i danni. La richiesta partita dal presidente di Fedagromercati.
di Nina Valoti
Il Caab di Bologna, quarto mercato ortofrutticolo d’Italia, è bloccato da giorni dal picchetto del Si Cobas che protesta contro il terzo licenziamento nel giro di pochi mesi di un loro delegato sindacale.
Il tutto mentre il presidente di Fedagromercati denuncia il sindacato e chiede i danni, forte degli ultimi provvedimenti del governo. Con il prefetto di Bologna che si è già schierato da questa parte: «La mia priorità è tutelare chi vuole lavorare e le imprese, chi vuole protestare per i licenziamenti può farlo nelle sedi giudiziarie preposte, non è accettabile che si faccia giustizia da sè», ha dichiarato Attilio Visconti, perfettamente in linea con le idee dell’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che non ha caso a Bologna ha iniziato la carriera di prefetto, diventando poi il capo di gabinetto di Salvini.
La battaglia per i diritti dei lavoratori della logistica in appalto al Caab va avanti da un anno ma negli ultimi mesi è esplosa, trascinando dietro tutta la città.
«I primi sciopero li abbiamo fatti l’anno scorso – racconta Tiziano Loreti, storico leader del Si Cobas a Bologna – ottenendo buoni risultati come il buono pasto a 8 euro e il rispetto dei livelli contrattuali. Poi però le cose sono cambiate e quando abbiamo chiesto l’internalizzazione dei lavoratori nel Caab sono arrivati i licenziamenti contro i nostri delegati: Mimmo e due Mohammed, un compagno tunisino e uno marocchino. Nel frattempo le pratiche degli appalti al massimo ribasso, del mancato pagamento di Tfr, ferie e straordinari va avanti», denuncia Loreti.
Al Caab lavorano decine di ditte in appalto più il personale diretto. Il nuovo presidente delle aziende ortofrutticole è Valentino Di Pisa, assurto nei mesi scorsi agli onori della cronaca cittadina per essere diventato presidente della Fortitudo, gloria cestistica della città, ora retrocessa in serie A2.
«Io sono anche fortitudino però Di Pisa dopo aver promesso un incontro con i committenti per cercare una soluzione, ha cambiato totalmente registro e ora vuole denunciarci e chiederci i danni per il blocco – racconta ancora Loreti – . Facendo così dimostra di non conoscerci: pensa di intimorirci senza sapere che noi andremo avanti finché non otterremo i reintegri e i diritti per i lavoratori che rappresentiamo».
Oggi in prefettura è in programma un tavolo per cercare di risolvere una situazione sempre più delicata.
«Ci auguriamo che si arrivi a una soluzione – spiega il direttore del Caab Duccio Caccioni – perchè il blocco di una struttura pubblica come il mercato ortofrutticolo danneggia tutti».
«Chiamarlo “tavolo” per trovare una soluzione mi pare difficile – commenta sarcastico Loreti – sono stati convocati Carabinieri e Guardia di finanza, questo la dice lunga sulle intenzioni del prefetto: trasformare un problema sindacale in un problema di ordine pubblico», conclude Loreti.
da il manifesto