Ieri mattina la polizia municipale è arrivata in via Legnano 3, a Bologna in Zona Borgo Panigale. Così è iniziato lo sgombero della Casa Popolare “Dodi Maracino”: la struttura, l’ex scuola elementare “Mazzini” chiusa da due anni, era stata occupata il 25 aprile dal sindacato degli inquilini Asia Rdb e al momento dello sgombero ospitava 60 persone. Già due settimane dopo l’occupazione il comune aveva tagliato la luce agli inquilini della ex-scuola. I residenti avevano chiesto di poter aprire un contratto con l’Enel per poter pagare le spese dell’elettricità, ma non gli era stato concesso. E alla fine c’è stato lo sgombero.
«C’è un problema generalizzato di precarietà abitativa che in questo momento sta diventato una vera e propria emergenza sui grandi numeri. Le amministrazioni locali hanno risposto a questa emergenza tagliando tutti i fondi che sono destinati all’edilizia pubblica e ordinando gli sgomberi» afferma Federico Orlandini, di AsiaRdb «Abbiamo tentato di dialogare con il commissario e con le amministrazioni ma il dialogo veniva sempre interrotto affermando che non vi erano soluzioni alternative allo sgombero dei residenti della struttura». La Dodi Maracino era stata occupata a seguito di un altro sgombero, quello della Tendopoli, organizzata in segno di protesta davanti alla nuova sede del comune di Bologna in Piazza Liber Paradisus. «Nel giro di tre mesi le famiglie accolte qui sono aumentate di giorno in giorno. Nelle stanze in cui ad Aprile abitavano singole famiglie adesso venivano divise tra due, tre gruppi familiari. Da oggi grazie allo sgombero 60 persone rimangono in mezzo a una strada visto che non ci è stata proposta né una soluzione a lungo termine né una provvisoria» continua Orlandini
L’edificio della Ex scuola Mazzini doveva essere riassegnato a delle associazioni ma da due anni era chiuso. Asia Rdb e i gli inquilini lo avevano trasformato in un’occupazione abitativa restituendolo alla città e alla cittadinanza per far fronte ad un’emergenza sempre più pressante in territorio emiliano. Intanto, nell’attesa dell’instaurazione di un dialogo tra movimenti e amministrazioni locali Asia rdb promette che «la mobilitazione andrà avanti finché non si troverà un alloggio nuovo per tutti coloro che sono colpiti da quest’emergenza».
«C’è un problema generalizzato di precarietà abitativa che in questo momento sta diventato una vera e propria emergenza sui grandi numeri. Le amministrazioni locali hanno risposto a questa emergenza tagliando tutti i fondi che sono destinati all’edilizia pubblica e ordinando gli sgomberi» afferma Federico Orlandini, di AsiaRdb «Abbiamo tentato di dialogare con il commissario e con le amministrazioni ma il dialogo veniva sempre interrotto affermando che non vi erano soluzioni alternative allo sgombero dei residenti della struttura». La Dodi Maracino era stata occupata a seguito di un altro sgombero, quello della Tendopoli, organizzata in segno di protesta davanti alla nuova sede del comune di Bologna in Piazza Liber Paradisus. «Nel giro di tre mesi le famiglie accolte qui sono aumentate di giorno in giorno. Nelle stanze in cui ad Aprile abitavano singole famiglie adesso venivano divise tra due, tre gruppi familiari. Da oggi grazie allo sgombero 60 persone rimangono in mezzo a una strada visto che non ci è stata proposta né una soluzione a lungo termine né una provvisoria» continua Orlandini
L’edificio della Ex scuola Mazzini doveva essere riassegnato a delle associazioni ma da due anni era chiuso. Asia Rdb e i gli inquilini lo avevano trasformato in un’occupazione abitativa restituendolo alla città e alla cittadinanza per far fronte ad un’emergenza sempre più pressante in territorio emiliano. Intanto, nell’attesa dell’instaurazione di un dialogo tra movimenti e amministrazioni locali Asia rdb promette che «la mobilitazione andrà avanti finché non si troverà un alloggio nuovo per tutti coloro che sono colpiti da quest’emergenza».
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