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Brescia: Sit-in alla Leonardo 23 attivisti denunciati. Abusi in Questura

23 persone denunciate, alcune espulse dalla città e donne costrette spogliarsi per la perquisizione

Dopo oltre 7 ore di fermo in Questura, sono state rilasciate le 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione che erano state fermate dopo la manifestazione alla Leonardo spa di Brescia.

Tutte le persone sono state arbitrariamente denunciate per “radunata sediziosa” (art 655 cp) per la sola partecipazione ad una manifestazione nonviolenta di dissenso, “accensioni ed esplosioni pericolose” (art. 703 cp) per aver acceso un fumogeno, per “imbrattamento” (art. 639 cp) per aver scritto Palestina Libera su un muro, e per “concorso morale” (art. 112 cp) per essere stati semplicemente presenti. Alcuni di loro sono stati denunciati anche per “manifestazione non preavvisata” (art. 18 TULPS) perché hanno mediato con le forze dell’ordine per evitare tensioni e sono state arbitrariamente definite “promotrici della manifestazione”. Altri, invece, sono stati espulsi da Brescia con dei fogli di via obbligatori, una misura di prevenzione del codice antimafia.

Nonostante si trattasse di una manifestazione completamente pacifica e tutti i partecipanti avessero fornito i propri documenti identificativi, le forze dell’ordine hanno deciso comunque di condurre le persone in Questura e trattenerle in stato di fermo, in contrasto con quanto previsto dall’articolo 349 del codice di procedura penale. Tale articolo stabilisce che il trasferimento negli uffici di polizia può avvenire solo nel caso in cui non sia possibile identificare le persone sul posto. Il trasferimento in Questura è stato giustificato nel verbale facendo riferimento ai reati di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337), oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis) e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale (art. 651), nonostante fossero stati forniti tutti i documenti (come si può sentire nel video in allegato) e nessuno avesse opposto resistenza. Inoltre, si è appreso che molte delle persone identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato alle persone di sesso maschile.

Si conclude così una giornata piena di abusi in divisa che apre una nuova ferita nella gestione del pubblico dissenso in questo paese. “Abusi che raccontano, ancora una volta, che contestare le politiche genocide ed ecocide della Leonardo – la principale azienda bellica partecipata dallo stato italiano – non è assolutamente consentito” conclude Extinction Rebellion.

Dopo la liberazione di tutte le persone fermate, le realtà coinvolte hanno denunciato con una nota stampa il trattamento ricevuto, in particolare dalle attiviste: “si è appreso che molte delle persone identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato alle persone di sesso maschile”. La denuncia a Radio Onda d’Urto di un’attivista. Ascolta o scarica

Su Radio Onda d’Urto l’avvocato Gilberto Pagani, legale di attiviste-i per la giustizia climatica e sociale. Ascolta o scarica

Su questa vicenda il parlamentare e vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, ha presentato un interrogazione al ministro dell’interno Piantedosi.Ascolta o scarica

Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Val, l’attivistə che ha denunciato l’accaduto sui social network, ricostruisce tutta la vicenda.
Durante la perquisizione, delle poliziotte mi hanno chiesto di spogliarmi, di togliermi le scarpe e di consegnare loro la giacca. (….) Io ho mostrato loro che sotto il pantalone avevo altri strati per proteggermi dal freddo, ma hanno voluto che facessi vedere loro le mutande – racconta – “Ero in estrema difficoltà e molto spaesatə da quello che stava succedendo, dal momento che di solito le attiviste e gli attivisti che vengono portati in questura, perlomeno di XR, non subiscono questo tipo di trattamento, quindi non era qualcosa a cui ero preparatə. Ho mostrato le mutande, ma a quel punto loro volevano che io le togliessi e che eseguissi tre squat. Mi sono rifiutatə e le poliziotte hanno insistito un po’, ma io non ho voluto eseguire la richiesta e, alla fine, hanno lasciato perdere. Tuttavia questo trattamento l’hanno subito anche altre mie compagne. Una di loro si è effettivamente dovuta togliere le mutande, ha dovuto fare questi tre squat, nonostante, tra l’altro, avesse le mestruazioni. A questa persona sono anche stati ritirati gli assorbenti e i medicinali che aveva con sé e ci è voluta una mezz’ora prima che ce li riportassero, nonostante li avessimo richiesti ripetutamente. Anche alle altre compagne è stato chiesto di spogliarsi, di togliere i reggiseno, i pantaloni, le mutande, di rimanere nude. Questo trattamento, però, non è stato riservato alle persone assegnate al genere maschile”.

L’intervista completa a Val ai microfoni di Radio Onda d’Urto Ascolta o scarica

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