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Carcere: La discrezionalità della Magistratura di Sorveglianza

Quella che segue è l’ennesima testimonianza della disumanità che troppo spesso si annida nelle maglie della giustizia italiana.

Ancora una volta il magistrato di sorveglianza di Catanzaro nega un permesso di necessità ad un detenuto a cui stava per morire il padre. Come si evince chiaramente dalla lettera e dagli atti, a parità di condizioni detentive e di tipologia di richiesta, in questo caso estremamente palese trattandosi di due fratelli e dello stesso padre morente, ad uno dei fratelli la richiesta si accoglie mentre all’altro si nega.

Unica differenza il distretto di appartenenza. Mentre al sig. Sorrentino detenuto a Voghera la magistratura di sorveglianza di Pavia accordava il permesso di necessità per dare l’ultimo saluto al padre morente, al sig. Sorrentino detenuto a Catanzaro il Magistrato di Sorveglianza rigettava sistematicamente la medesima richiesta.

Le numerose sentenze di Cassazione che stabiliscono che anche i detenuti in regime di 41bis hanno diritto a dare l’ultimo saluto ai congiunti morenti non hanno alcun valore per alcuni Magistrati di Sorveglianza. Eppure, come altre volte sollecitato, la Magistratura di Sorveglianza dovrebbe avere un ruolo di garanzia dei diritti dei detenuti e della corretta esecuzione penale, invece ci troviamo difronte ad una discrezionalità che determina un vero e proprio discrimine perchè non solo la legge non è uguale per tutti ma, spesso, dipende dal luogo e dal tempo in cui una persona si trova a scontare la pena.

Associazione Yairaiha Onlus