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Carceri: Per la morte di Simone La Penna ministero citato come responsabile civile

Il ministero della Giustizia è stato citato a comparire come responsabile civile nel processo penale scaturito da una denuncia per la morte del detenuto Simone La Penna di 32 anni avvenuta il 26 novembre del 2009 nel carcere di Regina Coeli. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare Nicola Di Grazia che oggi ha accolto la richiesta dei genitori e della convivente di La Penna assistiti dagli avvocati Sergio Maglio e Roberto Randazzo, nell’ambito del procedimento per omicidio colposo che vede imputati 3 medici che ebbero in cura La Penna durante la detenzione.
Sono il dirigente sanitario di Regina Coeli Andrea Franceschini e i medici Giuseppe Tizzano e Andrea Silvano. Questi avevano avuto in cura La Penna durante il periodo di carcerazione dopo che era stato trasferito a Roma dal carcere di Viterbo con la diagnosi di anoressia e vomito, calo di peso ed evidente stato rapido di peggioramento delle sue condizioni di salute. In sostanza secondo l’accusa i tre medici, tra l’altro omettevano di assumere di propria iniziativa “le determinazioni mediche non provvedendo a trasferirlo in una struttura sanitaria idonea ed esprimevano un giudizio di compatibilità con il regime detentivo senza aver acquisito alcun contributo di valutazione sanitaria”.
Ai tre medici ora imputati il pubblico ministero Eugenio Albamonte aveva anche contestato di non aver segnalato al magistrato quale era la situazione senza fornire perciò necessari elementi di valutazione circa l’idoneità della struttura sanitaria di Regina Coeli “in ordine all’efficacia dei trattamenti sanitari impartiti al fine di contenere il decorso incalzante della patologia”. Nella denuncia presentata al magistrato, gli avvocati di parte civile sottolineavano sulla base di una serie di elementi indicati nella denuncia stessa, che la loro costituzione di parte civile era finalizzata ad ottenere insieme con l’affermazione di responsabilità penale anche il diritto dei parenti della vittima ad ottenere un congruo risarcimento danni. Il 26 gennaio prossimo si terrà una nuova udienza del procedimento e il ministero della Giustizia rappresentato dall’avvocatura dello Stato dovrà comparire davanti al Gup.

fonte: Adnkronos