CasaPound è davvero xenofoba. I Servizi smentiscono il Viminale
- febbraio 03, 2017
- in antifascismo
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Allarme dei servizi segreti per la «propaganda sempre più marcata da accenti nazionalisti e xenofobi». Cade la narrazione della polizia di prevenzione che aveva dipinto Casa Pound come una società di beneficenza
Colpo di scena: i servizi segreti smentiscono il Viminale. Stando alle anticipazioni di un noto quotidiano, la relazione delle nostre barbe finte al Parlamento lancia l’allarme sulla pericolosità dell’ultra destra razzistoide. In particolare CasaPound che, solo nel 2015 prima, era stata definita più o meno un’accolita di filantropi da un’informativa della polizia di prevenzione.
“L’allarme legato ai flussi migratori – si legge nel documento di cui Repubblica è in possesso – ha favorito l’accelerazione di maggiori forme di coordinamento, peraltro già esistenti, tra formazioni dell’ultradestra che hanno ottenuto un notevole aumento di consensi, grazie all’uso strumentale di una efficace propaganda sempre più marcata da accenti nazionalisti e xenofobi (…) Il ventaglio di scelte nella frammentata galassia dell’estremismo di destra è ampio. Sempre secondo gli inquirenti “in seno all’area identitaria, spicca l’associazione CasaPound Italia” con le proprie articolazioni nel contesto studentesco “Blocco Studentesco”, sindacale Blu – Blocco Lavoratori Unitario e ambientalista L.F.C.A. – La Foresta che Avanza.. CasaPound resta tra le formazioni più attive a Roma dove, dietro la copertura dei comitati di quartieri “organizza, gestisce e dirige, di fatto, ogni fase della protesta”.
Un film completamente diverso da quello “girato” dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, (protocollo N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333 dell’11 aprile 2015) con sigla in calce del direttore centrale, prefetto Mario Papa, che aveva definito Cpi una organizzazione di bravi ragazzi molto disciplinatii, con «uno stile di militanza fattivo e dinamico ma rigoroso nelle rispetto delle gerarchie interne» sospinti dal dichiarato obiettivo «di sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio». Il testo della informativa che potete leggere in integrale su Insorgenze fa ricorso ad un’abile strategia linguistica evitando come la peste l’utilizzo della parola fascismo, né tantomeno si precisa che fu una dittatura, “al suo posto si usa un sinonimo neutralizzante come «ventennio». Quel rapporto valorizzava la «progettualità» chiaramente xenofoba del gruppo «tesa al conseguimento di un’affermazione del sodalizio al di là dei rigidi schemi propri delle compagini d’area», proprio nei giorni in cui Cpi saldava le proprie energie con quelle dell’allora emergente Salvini. Prova ne sarebbero – prosegue la nota – «le recenti intese con la Lega Nord, di cui si condividono le istanze di sicurezza e l’opposizione alle politiche immigratorie, con la creazione della sigla “Sovranità – Prima gli Italiani” a sostegno della campagna elettorale del leader leghista».
Da allora la lista di fatti di cronaca ascritti alle attività benefiche di appartenenti alla compagine registra, proprio nelle scorse ore, l’aggressione a Ostia di Diego Gianella, attivista di Alternativa Onlus, associazione territoriale che si occupa di clochard e vittime di racket e prostituzione. Secondo i resoconti sulla stampa, «è stato picchiato in un parcheggio alla luce del giorno, da cinque militanti di Casapound. Era stato minacciato più volte. Gli abitanti di Ostia denunciano l’escalation di aggressioni di matrice fascista”.
Ercole Olmi da popoff
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