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Casapound: i complici e i finti tonti

La propaganda vittimista e rassicurante di CasaPound impazza, e incassa la solidarietà di pezzi consistenti del centrodestra. Ma anche dei radicali e di un blogger ‘berlingueriano’…

«Noi senegalesi non abbiamo bisogno delle scuse di Casa Pound; loro, piuttosto, dovrebbero vergognarsi, e non solo di fronte a noi, ma davanti al mondo intero». Così il portavoce della comunità senegalese fiorentina, Pape Diaw, ha replicato sabato – durante il grande corteo antirazzista e antifascista che ha sfilato per le strade di Firenze – alle farneticanti affermazioni di una dirigente di Casapound che a Bari aveva detto di «non sentirsi in colpa e non dover chiedere scusa a nessuno» per l’assassinio dei due ambulanti senegalesi da parte del killer Gianluca Casseri, militante dell’organizzazione neofascista. Diaw ha avuto parole molto chiare e ha più volte invocato la chiusura delle sedi di Casa Pound. «Prima o poi – ha aggiunto sabato – l’onestà dei cittadini trionferà su questi personaggi»
Proprio sabato nel capoluogo pugliese gli estremisti di Casa Pound avevano tentato di nuovo di accreditarsi come vittime di un complotto e di un ingiusto accerchiamento, oltre che di presentare mediaticamente una delle tante coperture che il gruppo neofascista utilizza per coprire le attività squadristi che. «Il nostro stile politico ci ripulirà da una macchia che ci ha sporcati ingiustamente e per cui non abbiamo nessuna colpa nè sentiamo di dover chiedere scusa a nessuno» ha detto durante l’iniziativa barese Chiara del Fiacco, militante di Casapound e portavoce nazionale della onlus ‘Solidaritè identites’. Sebastian Magnificat, presidente della ‘onlus’, ha ribadito il mantra che caratterizza la propaganda di CPI: ‘né rossi né neri ma liberi pensieri’. «Casseri – ha detto – era un simpatizzante e non un militante di Casapound che, tra l’altro, non è di estrema destra».
L’attività dei ragazzotti di CPI è tutta concentrata sulla propagazione di una immagine vittimistica e rassicurante del gruppo. Così il responsabile palermitano dell’organizzazione, Francesco Vozza, ha inviato alle agenzie e ai giornali locali un comunicato in cui afferma che “un centinaio tra militanti di CasaPound Italia e abitanti della Noce hanno allontanato una trentina di estremisti di sinistra del centro sociale Anomalia venuti nel quartiere per un volantinaggio dal linguaggio violento e denigratorio nei confronti della nostra associazione di promozione sociale». Promozione sociale…
Contemporaneamente CasaPound di Lecce «esprime la propria solidarietà al consigliere comunale Roberto Martella e all’assessore provinciale Filomena D’Antini, a causa delle minacce subite da alcuni manifestanti nel corso del corteo indetto per commemorare le vittime della strage di Firenze”. Sabato, durante un corteo a Lecce contro il razzismo, alcuni manifestanti avevano duramente contestato il consigliere comunale di centrodestra Roberto Martella, reo di aver partecipato ad un convegno di Casa Pound solo una settimana fa.
Ma non è solo nel centrodestra che i ‘fascisti del terzo millennio’ trovano sostegno e solidarietà. Ieri pomeriggio infatti un rappresentante di CPI è intervenuto all’Assemblea dei Radicali di Roma, dove era stato invitata a presentare le sue proposte per la Capitale. «Ringraziamo i Radicali – ha detto il vicepresidente di Cpi Simone Di Stefano – che, pur nella diversità di posizioni, com’è nella loro tradizione, anche in questo caso hanno dimostrato di avere l’onesta intellettuale e l’apertura mentale necessaria a riconoscere CasaPound come una realtà importante che opera sul territorio della Capitale.

Per non parlare del significativo testo postato pochi giorni fa sul sito ‘Qualcosa di sinistra’ (www.enriberlinguer.it) che contiene una fondamentale contraddizione: si può essere contro il razzismo e il fascismo senza essere contro i razzisti e i fascisti? Il testo, inizialmente intitolato ‘Nessuno tocchi Casapound’ – titolo poi mutato in un meno compromettente ‘E’ giusto chiudere Casapound’ ha fatto il giro del web, suscitando commenti non certo positivi. Lo riproduciamo di seguito:
“Onde evitare polemiche è doveroso fare una serie di premesse: l’uccisione dei ragazzi senegalesi avvenuta a Firenze è un fatto aberrante, il razzismo è un cancro da estirpare dal mondo, trovo le posizioni di Casapound antistoriche e le loro idee politiche sono un insulto alla Costituzione partorita dalla Resistenza antifascista.
Questo non mi impedisce però di difendere le militanti e i militanti di CPI dai rigurgiti stalinisti di certa “sinistra”: quella che invoca la chiusura delle loro sedi, quella dei presunti antifa che cercano lo scontro fisico con i “fascisti”( teorizzando una stupida parodia delle imprese partigiane), quella che alla “caccia al nero” risponde con la “caccia ai neri”.
Il sindaco Renzi ha detto, per una volta in vita sua, un cosa intelligente: non si può addossare la colpa delle aggressioni razziste a un intero movimento, la responsabilità penale in un paese civile è individuale.
Nessuno, sia ben chiaro, mette in dubbio che il soffocante clima di intollerenza verso gli stranieri, i rom, la comunità lgbti abbia anche delle responsabilità politiche; ma non è facendo di Casapound il capro espiatorio di tutti i mali che si risolve il problema.
Dentro il movimento definito dai media di “estrema destra” (Cpi rifiuta questa etichetta) ci sono sicuramente razzisti ed omofobi, ma questo non implica che tutti i militanti di Casapound lo siano (lo so per esperienza personale). E diciamo la verità: i razzisti, gli omofobi, i sessisti, gli intolleranti, i violenti si annidano anche a Sinistra. Smascheriamoli tutti! Facciamo una lotta vera sull’intollerenza, una battaglia culturale non violenta 365 giorni all’anno, 24 ore su 24!
Io oggi con il cuore sono a Firenze con i migranti, con i miei fratelli senegalesi in agitazionene contro il razzismo. Sono loro i miei Compagni, non certo quelli di Casapound. Ma difenderò fino alla morte il diritto di chi non la pensa come me ad esistere, consapevole che la lotta la si fa sul piano delle idee.
Chi non la pensa così può anche fare le valigie e prendere un biglietto di sola andata per Cuba.

Non c’è che dire. Per un blog che afferma di ispirarsi a personaggi come Enrico Berlinguer, e addirittura al partigiano Sandro Pertini e al comunista Antonio Gramsci, morto in conseguenza della lunga e durissima prigionia a cui lo sottopose il regime mussoliniano, davvero una bella confusione mentale e programmatica. Una confusione mentale che qualche buonista – o finto tonto – potrà ricondurre a problemi di sanità mentale, come in tanti hanno fatto a proposito del killer fascista Giancarlo Casseri. Ma non ci sembra proprio il caso di essere nè buonisti nè finti tonti visti i continui elementi emersi in questi giorni a proposito delle consistenti coperture e collaborazioni di cui ha potuto approfittare Casseri, in questi anni. Una tra le più gravi la denunciano ‘Articolo 21’ e Annamaria Rivera:
Al momento in Rai nessuno ha smentito. Nessuno ha spiegato se è vero o falso che il giornalista, attualmente collaboratore di Radio uno, Gianfranco De Turris (ora in pensione, già vicecaporedattore della redazione cultura), abbia avuto diretto rapporto con Casseri, l’uomo che ha fatto strage di giovani senegalesi a Firenze.
Ecco quanto scrive Annamaria Rivera su Micromega:
“Oggi si cerca di far passare Casseri per un pazzo isolato, quando invece non si contano i siti e i giornali on line dei quali era collaboratore abituale, in compagnia di pezzi grossi del ‘pensiero’ di estrema destra. Fra questi, Gianfranco de Turris, ben noto non tanto quale ‘studioso’ dell’opera di Julius Evola ma piuttosto come caporedattore per la cultura del Giornale radio RAI. Non v’è impresa ‘culturale’ compiuta dallo stragista suicida (o suicidato?) che non lo veda in sua compagnia. Casseri e de Turris sono fianco a fianco nel Centro Studi La Runa (che ora, con scarso senso di rispetto per il defunto, ne ha cassato gli articoli). I due si scambiano i ruoli di relatore e moderatore in numerosi convegni e incontri di studio (si veda, prima che lo cancellino:
E l’uno, De Turris, scrive prefazioni o presentazioni alle opere dell’altro.
Un pazzo isolato? Ci spieghino allora come mai un giornalista RAI frequentasse un simile folle e la RAI spieghi ai cittadini italiani perché abbia (o abbia avuto per tanti anni) come redattore uno che, oltre a recensire e divulgare robaccia neonazista, aveva frequentazioni così pericolose. Fra l’altro, Casseri era attivo collaboratore del sito Stormfront, avatar del Ku Klux Klan: dunque, non è in senso metaforico che rimarchiamo lo stile da incappucciati della strage fiorentina”.
Marco Santopadre da Contropiano