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Devastatore e saccheggiatore è il capitalismo!

Dopo 11 anni, il 13 Luglio, lo stato compie l’ultimo atto repressivo contro 10 compagni arrestati a seguito delle mobilitazioni contro il G8 di Genova.
Se dovesse confermarsi la condanna subita in secondo grado, gli anni complessivi di carcere ammonterebbero a 100 anni per l’accusa di “devastazione e saccheggio”.

Devastazione e saccheggio, un reato tutto italiano,che la cosiddetta “giustizia” si trascina dal fascistissimo codice Rocco. Un reato che dona al giudice il potere di rinchiudere per 100 anni 10 persone in galera per aver commesso atti contro la proprietà.

Una giustizia quantomeno sproporzionata se si pensa che le condanne “esemplari” per le torture da “macelleria messicana” della scuola Diaz e della caserma Bolzaneto non apriranno le porte del carcere per nessuno degli agenti e dei funzionari imputati

Rimane poi l’impunità di chi in quei giorni fu il mandante politico di quelle azioni e la beffa delle promozioni ai vertici delle forze dell’ordine di personaggi come De Gennaro e Manganelli (rispettivamente capo della polizia e vicedirettore generale della pubblica sicurezza durante il g8 di Genova).

Il copione è sempre lo stesso, colpire chi si ribella, chi manifesta contro la vera devastazione e il vero saccheggio che ogni giorno compie il Capitale.

Colpire 10 compagni con pene esemplari per mostrare ancora una volta cosa succede a chi si ribella a questo sistema, per chiudere in tribunale un capitolo che avevano iniziato coi manganelli e con l’assassinio di Carlo Giuliani quei giorni a Genova.

Il 13 luglio non si svolgerà solo un processo per quei 10 imputati ma un processo che coinvolge tutte le 300mila persone che in quei giorni si opposero agli 8 più grandi devastatori del pianeta.

Coinvolge tutti i militanti e tutti i compagni che ogni giorno lottano per i diritti dei migranti, contro le devastazioni ambientali, per i diritti dei lavoratori e che si oppongono ad un futuro dominato dalle banche e dalle multinazionali.

Soprattutto in momento come questo in cui la crisi del sistema capitalistico si manifesta in modo generalizzato ed in cui lo stato promulga politiche di rigore che colpiscono le masse popolari.

Questa sentenza infatti è un forte messaggio repressivo diretto a tutte le persone che decidono di manifestare e opporsi.

La solidarietà va quindi a questi compagni utilizzati come capro espiatorio per colpire un intero movimento che si è mostrato in quei giorni a Genova e si mostra tuttora nelle lotte quotidiane.

I veri devastatori sono quelli che impongono le guerre lo sfruttamento e la tortura e si arrogano il diritto di condannare chi manifesta e vi si oppone attivamente.

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI SOTTO PROCESSO


LIBERTA’ PER TUTTI E TUTTE.




RETE ANTIFASCISTA BRESCIANA