La nuova denuncia è di Disclose, giornale d’inchiesta francese.
« Nel 2015, le forze dell’ordine hanno acquistato segretamente un software di analisi delle immagini dei video di sorveglianza dalla società israeliana Briefcam. Per otto anni, il Ministero dell’Interno ha nascosto l’uso di questo strumento, che consente il riconoscimento facciale », scrivono [1].
Il software in questione, chiamato “Video Synopsis” e « briefcam equipaggia le polizie municipali di quasi 200 città », poi precisano.
Quindi il punto giuridico sulla questione: « questa massiccia installazione è stata effettuata al di fuori del quadro giuridico previsto da una direttiva europea e dalla legge francese sulla protezione dei dati.il Ministero dell’Interno avrebbe dovuto condurre una “analisi d’impatto sulla protezione dei dati” e sottoporla a un’autorità indipendente: la Commissione nazionale per l’informatica e le libertà civili (CNIL) ». Ne l’analisi è stata condotta e né alcuna comunicazione, invece, è stata fatta alla CNIL, scrive sempre Disclose.
Disclose poi spiega: « la popolarità di Briefcam tra i servizi di polizia potrebbe essere spiegata dall’uso illegale di una delle sue caratteristiche di punta: il riconoscimento facciale. Grazie all’intelligenza artificiale, questa tecnologia analizza le immagini catturate da telecamere o droni per permettere di “rilevare, tracciare, estrarre, classificare e catalogare” una persona in base al suo volto ».
Problema, quello della sorveglianza di massa, che si ripete nel Regno Unito, in riferimento agli immigrati.
Un vizio, quello della sorveglianza illegale e della repressione contro il dissenso, che affascina da tempo il governo del presidente Emmanuel Macron così come sostenere la violenza della sua polizia. Solo poche settimane fa, la giornalista di Disclose Ariane Lavrilleux arrestata per 39 ore aveva denunciato come « l’abuso delle misure antiterrorismo mina la libertà di stampa e il diritto dei cittadini all’informazione in Europa » [2].
Ciò è successo « perché le nostre rivelazioni disturbano i vertici del governo? », si chiede sarcasticamente la giornalista dopo aver saputo di essere stata sorveglianza a lungo.
Nonostante la denuncia di Disclose, « da parte del Ministero degli Interni, non sembra esserci la volontà di smettere di usare il software israeliano a breve », conclude il giornale.
Anzi, con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Parigi, il governo è riuscito a far approvare in Parlamento una legge che ne autorizza la sperimentazione su larga scala da parte della polizia nazionale fino al 31 marzo 2025.
E come accade spesso, i provvedimenti emergenziali e temporanei si trasformeranno in stabili e per sempre contro la volontà del popolo che, invece, chiede di vietarla per tutelare la propria privacy.
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Fonti e Note:
[1] Disclose, 14 novembre 2023, “La police nationale utilise illégalement un logiciel israélien de reconnaissance faciale”.
[2] Disclose, 20 ottobre 2023, “Ariane Lavrilleux au Parlement européen : « La France pousse pour l’espionnage des journalistes »”.