Il giorno 9 febbraio si è tenuto il processo contro Robert, giovane compagno di Varese arrestato il 15 ottobre, per il quale l’allora ministro Maroni chiese l’espulsione immediata. Robert è stato condanato a due anni, da scontare ai domiciliari,… per resistenza pluriaggravata e lesioni a tre agenti di polizia. E’ stato condannato a pagare le spese processuali e il risarcimento danni contro Atac, Ama e Roma Capitale, che si sono costituiti parte civile. Una sentenza scandalosa, una sentenza tutta politica che mira a spaventare Robert, la sua famiglia, i suoi amici e amiche. Che vuole essere un deterrente per chiunque voglia continuare a ribellarsi.
Dopo la condanna a tre anni e 4 mesi a Giovanni, che dal 15 ottobre si trova in carcere per il reato di resistenza pluriaggravata, ecco un nuovo capro espiatorio che paga per tutte e tutti noi, per la rivolta di piazza contro la brutalità delle forze dell’ordine, il 15 ottobre 2011.
La repressione contro il movimento è sempre più intensa, come tutte e tutti sappiamo, il 26 genaio sono stati arrestati molte militanti NO TAV in tutta Italia, molti di loro sono tutt’ora sottoposti a diverse forme di detenzione: in carcere, ai domiciliari, con obbligo di firma o dimora.
A loro va tutta la nostra solidarietà militante, così come dimostrato lo scorso 28 gennaio quando abbiamo manifestati davanti al carcere di Regina Coeli in solidarietà con Damiano, compagno de l’Università La Sapienza, che ora è stato scarcerato e si trova ai domiciliari.
Sit-in e comunicati, però, non bastano; dobbiamo far sentire forte e generosa la nostra solidarietà.
Alcune compagne e compagni si sono attivate, non solo per dare un appoggio concreto a chi è denunciato o a chi si trova tuttora in carcere ma anche per costruire una rete di relazioni e collaborazioni duratura nel tempo, che si muova contro il carcere i cie e che mantenga viva l’attenzione sul tema della repressione più in generale. Abbiamo chiamato “Evasioni” questa rete solidale, che vorremmo aperta ai contributi di tutte e tutti coloro che vogliono immaginare una società che non si basi sulla reclusione e sull’allontanamento.
Per continuare a tenere viva la solidarietà nei confronti dei denunciati della giornata del 15 ottobre e per non lasciare sola o solo chi continua ad essere rinchiuso dentro una cella maledetta lanciamo: che nessun* resti sola!
Partecipiamo in massa ai prossimi processi a Piazzale Clodio:
14 Febbraio, ore 12:00 processo contro Ilaria e Stefano, arrestati il 15 ottobre
17 Febbraio: ore 9.00 conferenza stampa e presidio per il processo contro i compagni solidali con la Palestina lanciato dalla Rete romana di solidarietà per la Palestina, ore 11 presidio contro il processo ai compagni e alle compagne della ex scuola occupata 8 Marzo di Magliana
22 Febbraio ore 9: processo contro due ragazzi arrestati dopo il 15 ottobre
23 Febbraio ore 10 presidio a Piazza Cavour per l’udienza in Cassazione del processo contro la Rete del sud ribelle
Evasioni – Rete contro il carcere, i Cie e la repressione
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