Menu

Firenze: Basta abusi, sciogliere le squadre antidegrado

Continua a suscitare polemiche a Firenze il video in cui due agenti della Polizia municipale del reparto antidegrado bloccano con violenza a terra un ambulante senegalese.

I fatti risalgono al 5 aprile. Il ministero degli Affari Esteri del Senegal ha protestato ufficialmente per il fermo del cittadino senegalese, Pape Demba Wagne, da parte di agenti in borghese. Il fermo dell’uomo è stato filmato da alcuni ragazzi che poi hanno pubblicato il video su Facebook. Dopo la protesta dell’ambasciatore del Senegal in Italia , i vigili si difendono sostenendo di essere stati aggrediti . Una manifestazione si terrà sabato 16 aprile sul lungarno degli Acciaiuoli.

“La retorica del decoro sta portando questa città ad escludere chiunque viva lo spazio pubblico al di fuori dei luoghi del consumo e di profitto”, “il reparto antidegrado della polizia municipale che nasce proprio da questa idea politica di vita e di città, è solo uno spreco di risorse pubbliche e andrebbe sciolto. Al di là dell’accertamento, promesso da Nardella all’ambasciatore del Senegal, delle responsabilità penali degli agenti, il problema necessita una soluzione politica”: “Solo una città vissuta, grazie a reti di socialità, spazi pubblici, case del popolo, esperienze di autogestione ed autorganizzazione può essere sicura. Non è certo reperimendo la povera gente che potremo salvare la vita delle nostre città” sostiene Pap Diaw della comunita’ senegalese, già consigliere comunale nel gruppo di Rifondazione Comunista.

I due ragazzi che hanno postato il video hanno depositato lunedi 11 aprile, in Procura un esposto sull’accaduto. L’avvocato dei due ha spiegato che l’esposto è stato avviato “affinché sia valutato l’operato delle forze dell’ordine”, ovvero dei due agenti in borghese, del nucleo antidegrado, che hanno effettuato l’operazione. L’associazione ‘Mutuelle della solidarietà dei senegalesi in Italia’ ha diffuso un comunicato in cui definisce l’accaduto come “l’epilogo di una serie di atti di discriminazione”, e sottolinea “la natura razzista, inumana e degradante del trattamento”.

Firenze Antifascista e comunita senegalese hanno promosso per sabato 16 aprile la manifestazione “Basta abusi, sciogliere le squadre antidegrado!”.

Ascolta la trasmissione con gli interventi della comunita’ senegalese al presidio che si è tenuto a Palazzo Vecchio lunedi 11 aprile e le interviste a Dimitri Palagi consigliere comunale per Sinistra Progetto Comune e Francesco di Firenze Antifascista  Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

 

Sabato 16 aprile ore 15.30, Ponte Vespucci, la Firenze Antifascista scende in piazza! L’Appello pubblico per una manifestazione cittadina Corteo | Basta abusi, sciogliere le squadre antidegrado!

Non è questa la città che vogliamo !!

PER QUESTO…

Nella Firenze in cui attorno alla “cultura del decoro” è stata costruita la retorica sulla sicurezza l’azione di alcune unità speciali, come il reparto “antidegrado” della municipale (!) non può sfociare in altro che in abusi e violenza. È successo alla stazione qualche anno fa. È successo la settimana scorsa a pochi metri da ponte vecchio. È solo questione di quando si ripeterà, non del “se si ripeterà”. Chiedere lo scioglimento di questo reparto non risolve il problema della deriva securitaria e “antidegrado” ma è una prima rivendicazione. Se anche questa volta ad essere stato colpito è un lavoratore senegalese la questione va ben oltre.

PER ALTRO…

Con la retorica del decoro si esercita una politica classista e repressiva rispetto a ciò che risulta incompatibile: tra Daspo urbani e zone rosse, fino alla recentissima istituzione del “MiniDaspo” di 48 ore, la repressione è sempre più legata alla volontà di “ripulire” lo spazio pubblico da tutto ciò che non è in linea con il modello della città vetrina, ad uso e consumo di chi se la può permettere. Aumento degli affitti, sfratti, svendita del patrimonio pubblico e abitativo, privatizzazione delle piazze, spazi pubblici ad uso e consumo di “clienti” e non di “abitanti” rappresentano un modello di città classista, a cui opporre resistenza e contro cui combattere. Il risultato di questo livello repressivo è un progressivo incremento della militarizzazione degli spazi, soprattutto in centro dove ormai è impossibile percorrere più di qualche decina di metri senza incontrare una divisa, il tutto accompagnato dalla solita retorica su “legalità” e “sicurezza”. La stessa campagna contro gli spazi sociali occupati va in questa direzione. Ma cos’è davvero la sicurezza? Sicurezza per chi? E come la si costruisce? Un quartiere, una piazza, una via vissuta e con legami di solidarietà sono più “sicure” di un quartiere, una piazza o una via vuota.

PER TUTTO…

Questo contesto è il risultato di precise scelte politiche per cui, la sempre maggiore arbitrarietà concessa alle istituzioni cittadine in materia di “ordine e sicurezza” produce una serie di provvedimenti e ordinanze che restringono sempre di più il campo delle libertà individuali e collettive. La necessità di questa stretta repressiva è direttamente connessa all’aggravamento generale delle condizioni di vita come diretta conseguenza delle politiche del Pd, che fa la guerra sul fronte esterno inviando armi all’ucraina e sanzionando la Russia e sul fronte interno.

La manifestazione di sabato 16 aprile parte necessariamente dalla solidarietà al lavoratore senegalese aggredito dalla squadretta antidegrado e dalla necessità di scioglimento di quel reparto.

Da quel “particolare” guarda però al “generale” e alla volontà di creare le condizioni perché si inizi ad imporre l’idea di una città diversa.

Una città che rifugga l’idea di uno spazio urbano gestito ad uso e consumo del profitto e della rendita dove la “sicurezza” sia elemento di difesa di questi interessi e offesa verso chi li mette in discussioni.

Una città che rifiuti e si opponga a privatizzazioni, sgomberi, sfratti, delocalizzazioni e sfruttamento a cui contrapporre l’elemento della solidarietà come motore di trasformazione delle relazioni e della gestione dello spazio urbano.

La manifestazione arriverà sotto le finestre di Palazzo Vecchio perché nessuno deve provare a giocarsi la solita carta delle “mele marce”.

Noi non dimentichiamo le foto segnaletiche dei lavoratori senegalesi in San Lorenzo che hanno preceduto la strage di Piazza Dalmazia ad opera di Casseri di CasaPound.

Non dimentichiamo le altre azioni squadriste del reparto antidegrado contro tutti gli “incompatibili” di questa città.

Tutto questo ha un mandante che siede in Palazzo Vecchio. Ad essere marcio è tutto l’albero.

ADESSO BASTA!

Firenze Antifascista

Adesioni in aggiornamento:

CPA Firenze Sud; Collettivo d’Ateneo – Firenze; Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio; ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus; Movimento Studentesco Allu Vione – Firenze; Occupazione ViadelLeone; Centro Sociale Next Emerson; Rifondazione Comunista Firenze; Fronte della Gioventù Comunista – Firenze; Cravos Firenze; Partito dei Carc; Partito Comunista – Firenze

PER ADESIONI SCRIVERE alla PAGINA di Firenze Antifascista o dentro l’EVENTO del CORTEO CITTADINO