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Il Vaticano contro la depenalizzazione dell’omosessualità

La proposta di depenalizzazione internazionale dell’omosessualità, presentata all’Onu dalla Francia, non è piaciuta al Vaticano. Monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa sede presso le Nazioni unite ha fatto sapere che la depenalizzazione dell’omosessualità porterebbe – niente di meno che – alla «discriminazione» degli stati che non «riconoscono l’omosessualità» e verrebbero – per questa ragione – «messi alla gogna». Questa presa di posizione «si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche», scrive l’Arcigay, che ricorda che in 91 paesi del mondo l’omosessualità è punita con sanzioni, torture, reclusione o con la morte. «Le dichiarazioni di alti esponenti del Vaticano che si oppongono alla proposta di depenalizzazione universale dell’omosessualità, presentata all’Onu dalla Francia, sono gravissime». Lo sottolinea in una nota Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc che aggiunge: «I diritti delle persone, etero o omo che siano, sono inalienabili». «Se passasse la richiesta del Vaticano -avverte Ferrero- l’unica cultura che sarebbe di certo messa ‘alla gognà è quella dei diritti dell’uomo. La Francia ha fatto benissimo ad avanzare questa proposta, mi chiedo cosa aspetta l’Italia ad appoggiarla. Spero non i diktat del Vaticano».