Le forze di sicurezza e i servizi segreti avranno poteri eccezionali. Inasprite le pene su pressione della ministra della giustizia Ayelet Shaked. Il reato di terrorismo è sempre più ampio
Il Terrorism Bill è legge. E’ stata approvata dalla Knesset due giorni fa con 57 voti favorevoli e 16 contrari ed assegna poteri senza precedenti alle forze di polizia, all’esercito e ai servizi segreti, non solo nei confronti dei palestinesi dei Territori occupati ma anche di quelli con cittadinanza israeliana (gli arabo israeliani, il 20% della popolazione di Israele). Il ruolo di tutela della magistratura durante le indagini ne esce ridimensionato, in linea con la visione della ministra della giustizia Ayelet Shaked, del partito nazionalista religioso “Casa ebraica”, che, aiutata dai deputati della maggioranza di destra, ha sbloccato e reso più duro un progetto di legge in discussione da anni alla Knesset. Oltre a pene più pesanti per i responsabili di attacchi che provocheranno vittime, la legge prevede cinque anni di carcere per gli appartenenti ad “organizzazione terroristiche” (definizione molto larga in Israele), sette per chi le finanzia, anche indirettamente, tre per chi «istiga alla violenza» e tre per chi non denuncerà un possibile attacco.
Le forze di sicurezza e la magistratura saranno perciò chiamate a punire, con il pugno di ferro, reati dai contorni molto vaghi, a cominciare dall’istigazione alla violenza. Di recente diversi palestinesi, in Israele, a Gerusalemme Est e nei Territori occupati, sono stati arrestati e condannati per i post lasciati sui social che invocavano la lotta contro l’occupazione militare e la liberazione di Gerusalemme. «È una misura draconiana che accresce l’autorità delle forze di sicurezza e delle autorità di occupazione allo scopo di minare il diritto a opporsi ai crimini dell’occupazione. La legge non definisce cosa sia il terrorismo», ha commentato il deputato Ahmad Tibi della Lista Araba Unita.