Non si ferma il genocidio di Israele in corso contro la popolazione palestinese. La zona più colpita è ancora il nord della Striscia di Gaza, con 25 vittime (13 bambini) solo in un quartiere residenziale di Beit Lahiya, nel nord; diverse le persone intrappolate sotto le macerie. Altri raid, e morti, nelle aree centrali e meridionali di Gaza: prese di mira almeno tre tendopoli di sfollati. Le vittime ufficiali, dal 7 ottobre 2023, sono ormai 43.400, oltre ad almeno 103mila feriti e migliaia e migliaia di dispersi.
Da Gerusalemme ai microfoni di Radio Onda d’Urto Michele Giorgio, corrispondente Il Manifesto e direttore di Pagine Esteri.Ascolta o scarica
Si muore per mano israeliana pure in Cisgiordania: due palestinesi uccisi dal fuoco dell’esercito occupante durante un raid nel villaggio di Tammun. Altri 2 morti da droni israeliani nel villaggio di Ash-Shuhada, vicino a Jenin. Ci sono poi gli arresti di massa, che oggi hanno colpito in particolare lo storico partito – politico e armato – della sinistra palestinese, l’Fplp: lo Shin Bet e l’esercito occupante hanno arrestato 17 compagni e compagne in 24 ore, con il totale nelle ultime settimane che è arrivato a quota 60. Tra loro, le direttrici dell’Associazione dei comitati delle donne del Fronte popolare, Abla Saadat, moglie del segretario generale Ahmed Saadat, in carcere dal 2006, e Tahrir Badran Gaber, responsabile Fplp a Ramallah.
Radio Onda d’Urto ha sentito Shukri Hroob, Unione democratica arabo palestinese Ascolta o scarica
L’ondata di arresti contro l’Fplp ha riguardato la Cisgiordania e anche il Libano, dove c’è almeno un civile morto per i raid israeliani sulla città di Haris, nel sud. In 24 ore le vittime sono state 16, con 90 feriti; il bilancio di un mese di aggressione militare sul Libano sale a 3002 morti e 13492 feriti, oltre a quasi un milione di sfollati.
Da Libano all’Iraq, dove milizie sciite della Resistenza Islamica hanno rivendicato un attacco con drone nel sud di Israele, dove tiene banco anche il cosiddetto BibiGate, a fuga di notizie classificate finite su due media europei a settembre, che ha portato all’arresto del portavoce per la sicurezza del premier, Eli Feldstein, e di altri 4 militari dell’unità che custodisce i segreti di Stato. I documenti relativi a Gaza e all’Iran erano finiti sul quotidiano tedesco Bild e il settimanale londinese Jewish Chronicle, entrambi molto vicini alle posizione israeliane, in un’operazione di propaganda.
Osservatorio Repressione è una Aps-Ets totalmente autofinanziata. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000
News, aggiornamenti e approfondimenti sul canale telegram e canale WhatsApp