L’apartheid comincia a Milano raid e retate contro i migranti
Vigili urbani “a caccia” di stranieri sugli autobus. Chi non ha i documenti in regola finisce in questuraLa Caritas: stanno facendo le prove del decreto del governo ancora all’esame del parlamento.
Milano – come si diceva una volta? «Capitale morale d’Italia». Ieri mattina. Piazza XXIV maggio, zona Ticinese. Un gruppo di agenti della Polizia municipale, insomma vigili urbani, insieme a controllori dell’Azienza trasporti milanesi sale su un tram. E’ della linea 9. La scena si ripete sulle corse successive della 9 e di altre linee. E anche sui bus. I controllori controllano i biglietti, ovviamente: i vigili invece si dirigono sicuri su quelli che presumono «stranieri». Controllano i documenti. E quelli che non li hanno indosso li fanno scendere in strada, li allineano lungo un muro. Quindi, ad un certo punto, li caricano su un altro bus giunto nel frattempo: sempre dell’Atm, ma con delle strane grate sui finestrini. Sola andata, destinazione: la Questura. Dove saranno individuati i «clandestini» e quelli con «precedenti», per essere avviati al carcere o all’espulsione o ad entrambi, in sequenza. E’ questo, infatti, che gli accadrà con la nuova legislazione proposta dal governo Berlusconi, col pacchetto Maroni. Lo stesso che affida ai Comuni poteri di «ordine pubblico», come aveva chiesto già sotto il governo Prodi un certo trasversale “partito dei sindaci”. (continua)
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