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L’arresto del fascista Egidio Giuliani: sa niente dell’omicidio di Valerio Verbano?

Si leggono alcuni strani fatti e deduzioni in merito alla vicenda dell’arresto operato dalla Mobile romana poche ore fa di due componenti del commando che avrebbe ucciso Fanella qualche settimana orsono nel quartiere Camilluccia a Roma. Fanella era il tesoriere di Mokbel (quello della strabiliante e ingente truffa) fascista geniale e criminale dal curriculum ingombrante, anche in relazione alle porcherie in Finmeccanica. Durante l’omicidio di Fanella era rimasto per terra ferito gravemente un estremista di destra, già di Casapound, Ceniti.

Uno dei due arrestati ieri è un fascista del massimo rango, Egidio Giuliani, semnra fosse il capo kommando. Sui giornali leggiamo di legami di Giuliani nel passato con Cavallini, Sergio Calore (morto pochi anni fa nelle campagne di Tivoli in circostanze anomale, quasi rituali), Izzo, Concutelli; una marea di processi e alcune condanne per fatti gravissimi connessi all’eversione nera e alla criminalità. Sembra di capire che a un certo punto della sua vita Giuliani sia anche stato armiere e falsificatore di documenti non solo per i fascisti armati ma anche per settori combattenti di estrema sinistra.

Riemerge però un rigurgito dal passato di Egidio Giuliani: l’implicazione nell’omicidio di Valerio Verbano.… Giuliani era un buon fabbro di ordigni esplosivi e conosceva molto bene la tecnologia delle armi. Ieri molte fonti giornalistiche hanno ricordato concordi una ipotesi forte: Giuliani come fabbricatore del silenziatore usato per l’omicidio di Valerio Verbano. La Repubblica così scrive: “ Nel 1981, nell’ambito delle indagini sulla strage di Bologna, Laura Lauricella, compagna di Egidio Giuliani, raccontò di un silenziatore che Giuliani avrebbe fornito al presunto assassino di Valerio Verbano. Lo scambio sarebbe avvenuto al poligono romano di Tor di Quinto, dove molti neofascisti capitolini avevano l’abitudine di incontrarsi. Lauricella riferì che lo stesso Giuliani avrebbe costruito quel silenziatore, prima di affidarlo ad un altro neofascista romano, Roberto Nistri (che, tra l’altro, all’epoca dell’omicidio, era detenuto da più di due mesi: arrestato il 14 dicembre 1979, mentre trasferiva un arsenale, venne rilasciato nel marzo del 1981), membro di spicco di Terza Posizione. Interrogati dal giudice D’Angelo, sia Nistri che Giuliani, negarono ogni addebito e chiesero un confronto con la Lauricella, che però non fu mai effettuato”.

Non è apparentemente una novità, anche se pochi ricordavano questa connessione tra Giuliani e l’omicidio Verbano: se ne parlò in pubblico in occasione delle presentazioni del libro del 2011 “Valerio Verbano, ucciso da chi, come, perché” di Valerio Lazzaretti (Odradek). Invece ci sono oggi elementi di novità. 1) Negli anni scorsi non era stata valutata a sufficienza la caratura criminale, nel mondo eversivo, di Egidio Giuliani; proprio in queste ore stanno uscendo elementi formidabili di conoscenza sul passato di Giuliani in tutti i mass media. 2) Non fu mai stressata la gravità sul non approfondito accertamento giudiziario sulla storia della fornitura del silenziatore 3) La signora Laura Lauricella, ex compagna di Giuliani, che parlò del silenziatore fabbricato dal Giuliani stesso, stringeva in quegli anni amicizia col capitano della Digos di Roma Straullu. Il 21 ottobre 1981, mentre Straullu si recava in Questura per prendere servizio, a bordo dell’auto guidata dall’agente Ciriaco Di Roma, fu massacrato da un kommando fascista con un numero di colpi incredibile, che non trova riscontro nella storia del terrorismo italiano. Straullu che doveva avere molte informative gravi e riservate da sostanziare, forse anche quella su Valerio Verbano, fu così messo per sempre a tacere. Ci furono molte piste che portavano alle connessioni con svariati nomi della galassia nera romana per l’omicidio di Straullu. Uno negli anni compare, e scompare, ogni tanto sui giornali: Vittorio Spadavecchia, fascista napoletano, segnalato da antifa UK come uomo ricchissimo nella comunità londinese dell’estremismo nero. Su giornali di parecchi anni fa certe volte misteriosamente si legge di lui come arrestato, certe volte come latitante. Però un giornale recente, IL TEMPO, il 18.3.2014 scrive “ Vittorio Spadavecchia, 52 anni, di Napoli. È uccel di bosco dal ’98. Ha sul gruppone reati come banda armata sovversiva, fabbricazione di esplosivi e detenzione di armi, legato a gruppi terroristici”.

Con l’arresto di Giuliani perché non può essere riaperto con elementi da approfondire il caso dell’omicidio Verbano? Certo il Procuratore Aggiunto di Roma Pietro Saviotti che riaprì l’indagine su Verbano è morto di malore un anno e mezzo fa ma altri magistrati possono, volendo, occuparsene a Piazzale Clodio.

Gioele Dax