Idranti, gas e proiettili contro la protesta anti-muro al confine. Erdogan: «Non permetterò l’unità di Rojava». Altra ondata di purghe: oltre 50mila dipendenti pubblici licenziati. Bruxelles: «Modificate la legge anti-terrorismo»
La Turchia ha deciso di costruire un muro attorno alla città di Kobane. Oggi mezzi corazzati sono entrati nel perimetro della città e hanno attaccato la popolazione civile che li si trovava. Due morti e oltre novanta i feriti.
Stamattina un corteo di abitati della città simbolo della lotta contro lo stato islamico si è mosso in direzione dell’area dove il governo di Erdogan vorrebbe erigere il muro. Corteo di protesta contro l’azione milatare turca e contro il muro. Dura la risposta della polizia di frontiera che ha sparato immediatamente i lacrimogeni. Subito dopo diversi mezzi turchi sono entrati. Polizia ed esercito si sono mossi assieme. La resistenza della città di Kobane è iniziata immediatamente. Con mezzi di fortuna la popolazione ha risposto allo sparo di proiettili e lacrimogeni.
La situazione resta molto tesa. L’attacco turco ai cittadini di Kobane sembra volto ha generare una reazione militare di YPG/YPJ.
Proviamo a raccontare i fatti di oggi con tre audio del corrispondente nostro e di Infoaut in Rojava
Con Benedetta Argentieri, giornalista e regista del film Our War, proviamo ad inquadrare la situazione. Ascolta o scarica