Lettera di Paolo Scaroni l’Ultras del Brescia picchiato selvaggiamente dalla polizia
- gennaio 21, 2013
- in malapolizia, ultras, violenze e soprusi
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Lettera di Paolo indirizzata alla stampa: “Qui non si molla un cazzo!” Se vi è possibile fatela girare e mandatela ai media locali e nazionali. Come sempre grazie di tutto.
“Buona giornata, sono Paolo Scaroni e, ancora una volta, chiedo un po’ della Vostra attenzione e del Vostro spazio, ringraziandovi da ora se vorrete concedermeli entrambi.
Desidero ringraziare tutte le persone che ieri mi sono state vicine: i cittadini, la stampa, le Istituzioni e il Brescia Calcio. Più di tutti, concedetemelo, voglio ringraziare gli Ultras di tutta Italia: quelli che erano a Verona ieri, quelli che sono venuti nelle precedenti udienze e quelli che mi hanno testimoniato la loro solidarietà in altri modi.
Ringrazio di cuore i ragazzi del mio Gruppo, Brescia 1911, per aver lottato per me e con me e per essere andati contro tutti in nome di un’amicizia vera; li ringrazio per aver sempre mantenuto un profilo basso e per aver accolto la richiesta mia e della mia famiglia di non lasciarsi trasportare dalla rabbia, anche nel caso in cui la sentenza fosse stata negativa per me (cosa che si è poi verificata).
La cosa più facile ieri era lasciare libero sfogo alla rabbia e alla frustrazione represse a lungo in tutti questi anni; la cosa più difficile era rimanere lucidi e non fornire alcun pretesto perché qualcuno potesse dire: “gli Ultras hanno fatto casino” (e di provocazioni perché questo accadesse ieri ce ne sono state diverse). Ieri, per quanto mi riguarda, hanno perso la Giustizia e la Verità; ieri hanno vinto gli Ultras: tutti i Gruppi, arrivati da tutta Italia, hanno dato prova di grande civiltà, rispettando la volontà espressa dalla mia famiglia di non prestare il fianco.
Non è stato facile per me e non è stato facile per loro. Ieri lo Stato ha perso: abbiamo vinto noi !! Paolo Scaroni, cittadino cui hanno strappato un pezzo di vita ma che non ha perso la voglia di lottare.
P.S. Ieri e oggi ho ricevuto centinaia di messaggi (via telefono, mail e sul mio profilo Facebook) e in alcuni ho colto una nota di rassegnazione; per questo voglio dire a tutti: qui non si molla un cazzo! La “battaglia” non è finita, semmai è appena cominciata; abbiamo due armi potentissime, che nessuno ci può togliere, cuore e cervello: usiamole fino in fondo, per ristabilire la Ragione e l’Onestà!”
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