Lo vogliono morto! Nordio ha rigettato la richiesta di revoca del 41bis per Alfredo Cospito
Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 110 giorni, deve restare al 41 bis, il regime del carcere duro. Lo ha stabilito il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Il ministro ha respinto l’istanza di revoca avanzata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore del detenuto, che ha ricevuto una comunicazione dal ministero.
Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “con un provvedimento articolato ha respinto la richiesta di revoca del regime speciale di detenzione di cui all’ articolo 41bis dell’ordinamento penitenziario, presentata dall’ avvocato del detenuto Alfredo Cospito”. Lo scrive in una nota il ministero della Giustizia. Con il suo provvedimento il Guardasigilli ha detto ‘no’ alla revoca del regime di carcere duro per Cospito, tenendo conto di tutti i pareri espressi dalle Autorita’ giudiziarie – Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, Dda e procura generale di Torino – nei quali, a quanto si apprende, in modo concorde si erano ritenute infondate le ragioni poste alla base della richiesta di revoca presentata dal difensore di Cospito. Per il momento nulla più.
“Condivido e sostengo la decisione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha rigettato la richiesta di revoca anticipata del regime detentivo previsto dall’art. 41 bis o.p. per Alfredo Cospito. Allo stato attuale, fino a diverse indicazioni da parte del personale medico e della magistratura, non sussistono ragioni che giustifichino diversi intendimenti. La pericolosità del soggetto è nota e certificata e lo Stato non cede ai ricatti o alle intimidazioni dei violenti”, ha subito commentato il sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Ostellari.
L’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Cospito ha annunciato che ricorrerà contro la decisione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha rigettato una istanza di revoca anticipata del regime del 41 bis.
Un commento a Radio Onda d’Urto di Frank Cimini, cronista giudiziario e animatore del blog “GiustiziaMi”.Ascolta o scarica
Intanto il militante anarchico dall’inizio dello sciopero della fame ha perso quasi 50 chili. L’aggiornamento giunge dal suo difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, che lo ha incontrato oggi nel carcere di Opera. “La situazione è sempre la stessa – afferma il legale – dimagrisce sempre più, ora pesa 70 kg, e non prende gli integratori”. Sabato Cospito verrà visitato da un medico di fiducia, mentre una decisione sul suo regime di Cassazione sarà presa in considerazione solo il prossimo 24 febbraio. “E’ costantemente e ben monitorato dai medici ma, pur essendo attualmente in condizioni decenti, la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro. Parliamo pur sempre di una persona di 55 anni che non si nutre da troppo tempo”. ha detto il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, che lo ha visitato ieri ad Opera.
Iniziative di solidarietà ad Alfredo Cospito, al 113esimo giorno in sciopero della fame contro il regime di 41bis al quale è costretto. Finita l’occupazione del chiostro alla Statale di Milano ieri sera, sabato il capoluogo lombardo ha lanciato un nuovo corteo contro il 41 bis e l’ergastolo. Appuntamento alle ore 16 di sabato in piazza XXIV Maggio a Milano. prosegue invece quella dell’Orientale a Napoli. “L’Università deve essere il primo luogo dove mettere in ampia discussione il modello del 41 bis. La nostra occupazione nasce dalla mobilitazione nazionale, in solidarietà con gli atenei di Roma e Milano. Si tratta ormai di una mobilitazione generale che vede le università in lotta con Cospito e contro il carcere duro e l’ergastolo” ricordano le studentesse e gli studenti.
A Roma invece nuovo presidio in via Arenula, davanti al ministero di Giustizia. “Alfredo è al 41 bis per un fatto che non ha commesso. Quantificare il suo reato come strage politica è vergognoso. Per la strage serve il fine di uccidere – ricordano i manifestanti- Vogliono uccidere Alfredo ma noi non trattiamo” . Il collegamento di Radio Onda d’Urto con il presidio Ascolta o scarica
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