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L’ONDA fa fallire il G8 delle università: 10.000 in piazza a Torino. La polizia carica, gli studenti resistono. 2 arresti

L’Onda Perfetta è l’onda migliore, quella da cavalcare che vale una vita per tutti i surfisti. Quella espressasi questa mattina a Torino è stata l’Onda migliore possibile. Ha dimostrato, a mesi di distanza dalla mobilitazione dell’autunno, di esserci e di essere. Ha respinto l’arroganza del G8 dei rettori, asserragliati al castello del Valentino, tentando di stanarli, provandoci, credendoci, con la determinazione e la partecipazione di chi sa che in ballo c’è il proprio futuro. 10.000 studenti da tutta Italia in una marcia veloce, gioiosa ma incazzata, determinata e convinta, che in fretta e furia ha raggiunto la sede del summit, senza dimenticarsi di colpire i simboli della crisi (banche e agenzie del lavoro), per tentare di sfondare il muro di un esercito frapposto tra i propri bi-sogni e le autorità di un’università che di sostenibile non ha assolutamente nulla. Numeri ottimi, obbiettivi raggiunti, tentativi fatti…eccola l’Onda Perfetta.
E’ stata una giornata importante a Torino: dopo le cariche di ieri e i fantasmi di Genova gli studneti hanno mostrato ancora una volta di non avere paura e hanno sfidato divieti e zone rosse. Preceduto da una grande onda di cartapesta con sopra un surf e dallo striscione «Un’altra volta, un’altra Onda voi il fallimento del presente noi l’anomalia del futuro» è partito questa mattina poco dopo le 11 da via Po il corteo contro il G8 dell’Università in corso al Castello del Valentino, sede della facoltà di architettura. Oltre ai tanti torinesi, c’erano centinaia di milanesi, partiti con il treno strrappato a TrenItalia in nome del diritto a manifestare. Il gruppo dei milanesi portava uno striscione con scritto «Block G8. Dalle facoltà ribelli contro G8 dell’università». C’erano anche molti romani, oltre a pisani, bolognesi, napoletani e anche una delegazione da Chiaiano con le bandiere «No alla discarica». Tra gli slogan anche «Ci bloccano il futuro blocchiamo la città, questa è la risposta dell’Università». Presnti anche stranieri: francesi, baschi, catalani e greci.E’ stato una manifestazione viva, pieno di colori e di iniziative improvvise, di azioni e slogan che hanno rimpeito di contenuti la mattinata. All’inizio, il corteo si è fermato davanti alla sede del Rettorato a Palazzo Nuovo in direzione della quale sono partiti numerosi fischi. In segno di contestazione per la decisione del rettore di chiudere la sede delle facoltà umanistiche nei tre giorni del G8, gli studenti hanno mostrato un sacco con della segatura dentro con la scritta «Compost Toilette» e due cartelli con scritto «Dal letame nascono i fiori» che invitavano io manifestanti ad aggiungere segatura come gesto simbolico. Tanti fumogeni e poi l’azione contro una filiale di banca Fonsai. Uova e fumogeni, invece, contro la sede dell’Unicredit, vicino a piazza Solferino.In corso Marconi, gli studenti dell’Onda hanno indossato caschi, giubbotti di protezione e si sono legati i foulards sul viso. L’intenzione era quella di proteggersi con lo striscione sorretto da panneli di plastica e avanzare il cordone imponente delle forze di polizia che presidiava la facoltà di architettura. Al tentativo degli studenti di passare per raggiungere la facoltà, le forze dell’ordine hanno risposto con lancio di gas lacrimogeni e con pesanti cariche. Da quel momento, è cominciata quella che i testimoni definiscono una «caccia all’uomo» tra corso Marconi e via Nizza. Alcuni studenti che si erano rifugiati in alcuni palazzi sono stati inseguiti e bloccati dagli agenti. Il bilancio dei disordini è di due anti-G8 arrestati: Alessandro Arrigoni, 26 anni di Sassari, accusato di resistenza agli agenti, e Domenico Sisi, 29 anni di Torino, per “detenzione di materiale esplodente”, nipote di Vincenzo, ex sindacalista Cgil di Torino. Sempre le veline della questura lamentano la curiosa patologia di 17 sono poliziotti, alcuni dei quali hanno riportato «lievi intossicazioni dovute ai fumogeni» [o ai lacrimogeni].Nel frattempo, i rettori che hanno partecipato al G8 accademico schioglievano il vertice, come da programma, e confermavano la disponibilità al «confronto con gli studenti». Nella conferenza stampa finale del summit svoltasi proprio mentre fuori dal castello del Valentino stavano verificandosi gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti, a prendere la parola è stato per primo il rettore del politecnico di Torino, Francesco Profumo, che già ieri aveva avanzato una disponibilità all’incontro. «Credo ci sia un malessere generale tra gli studenti nel quale mi riconosco ha spiegato per questo siamo disponibili ad avviare un confronto consapevoli che le questioni che loro pongono sono anche le nostre». Dopo gli scontri davanti al Castello del Valentino il corteo è tornato di nuovo per le strade del centro lungo via Madama Cristina, via Accademia Albertina, via Po, per ritrovarsi infine davanti al Palazzo Nuovo dove la folla si è dispersa. Gli studenti torneranno a riunirsi questo pomeriggio, sempre di fronte a Palazzo Nuovo. Sarà quella l’occasione di una nuova presa di parola.
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