Più di diecimila persone a Roma per la Palestina, pullman fermati prima del Raccordo. Moltissimi sono accorsi per protestare contro la stretta repressiva e contro il ddl 1660. Feriti, arresti e fogli di via.
Più di diecimila persone , malgrado la pioggia e lo sciopero dei mezzi pubblici. La mattina si era aperta con Radio Onda Rossa che ha anticipato che la «manifestazione statica» era stata infine concessa. C’erano studenti in grandi quantità, famiglie con bambini, e tanta gente comune accorsa non soltanto per mostrare la sua vicinanza ai palestinesi che ogni giorno continuano a morire a centinaia, ma anche per il clima che si era venuto a creare nei giorni precedenti al corteo, tra divieti e allarmi, mentre sullo sfondo resta il tema del nuovo durissimo ddl sicurezza che a breve diventerà legge.
“È l’unica piazza che oggi parla di libertà. È la nostra parola d’ordine. Ci è stato detto che il divieto alla piazza era per garantire la pace, ma il divieto è arrivato perché noi vogliamo distruggere il regime della guerra”, le parole degli organizzatori della manifestazione vietata a Roma dalle autorità. “Oggi siamo tanti ma potremmo essere molti di più se questo non fosse uno stato fascista di polizia. Abbiamo decine di compagni fermati, bus sono stati rimandati indietro, controlli sui treni. Questo è uno stato fascista. Vergogna“, aggiungono. “Il popolo palestinese e il popolo libanese combattono da secoli per la loro libertà e noi non abbasseremo la nostra testa nonostante la repressione e il decreto sicurezza che vuole criminalizzare tutte le lotte”.
Pulman fermati all’uscita dei caselli autostradali, alcuni attivisti sono stati anche picchiati dalla polizia, come è succeso al pullman partito da Pisa
Il pullman partito da Bergamo è stato fermato alla stazione di Poggio Mirteto e non ha potuto raggiungere Roma. Questa è la testimonianza dei compagn* e solidali:
A fine manifestazioni cariche della polizia e scontri. La risposta delle forze dell’ordine alla richiesta di corteo dei manifestanti è stata veemente: lacrimogeni, idranti, lacrimogeni sparati ad altezza uomo dure cariche in una piazza chiusa e priva di vie di fuga.
Il bilancio finale è di tre feriti, quattro fermati, che vanno ad aggiungersi ai 19 che erano stati fermati in mattinata mentre cercavano di raggiungere Roma, più di 40 fogli di via firmati al volo. In totale, fanno sapere dalla questura, i controllati sono stati 1.600.
In serata, uno studente del liceo Righi appena uscito dalla manifestazione su via Marmorata è stato aggredito da un gruppo di sionisti, che l’hanno preso a calci e pugni mandato in pronto soccorso.
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