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Meolo, cacciati dall’albergo perché neri

Costretti ad andare via dall’albergo, che avevano regolarmente prenotato, in quanto apostrofati come indesiderati. Il tutto solo perché neri. E’ quanto capitato a tre giovani operai senegalesi, tutti regolari e in Italia ormai da una decina di anni. L’episodio è accaduto nella zona di Meolo, i tre operai hanno presentato denuncia ai carabinieri. La vicenda si è consumata mercoledì.
I tre senegalesi – che lavorano per un’azienda di Brescia specializzata nell’escavazione per la geotermia – sono arrivati in paese per eseguire alcuni scavi. Lavori destinati a durare due giorni. Per questo, martedì l’azienda aveva provveduto a riservare per loro una stanza in una pensione a gestione familiare. Prenotazione accettata dall’albergo, con tanto di nominativi di coloro che avrebbero alloggiato.
Mercoledì intorno alle 21.30, i tre operai si presentano alla pensione. «Ci ha accolto il figlio dei titolari. Ci ha chiesto se eravamo noi ad aver prenotato e ci ha indicato dove parcheggiare il furgone – raccontano i senegalesi – Tutto sembrava a posto, quando abbiamo sentito l’anziano padre urlare al figlio di mandarci via, che non voleva vedere quei negri di m…E giù di insulti».
La situazione è andata surriscaldandosi. Tanto che i tre giovani hanno preferito andarsene, trovando un altro albergo solo dopo mezzanotte. Giovedì, dopo averne parlato con il loro titolare, si sono rivolti ai carabinieri per denunciare l’anziano. «E’ la prima volta che ci capita una cosa del genere» dicono rammaricati.
Dalla pensione però non si vuol sentir parlare di razzismo, prendendo le distanze da quanto accaduto.
«Io non ero presente. Ma, se è successo davvero così, ci dispiace per quanto accaduto – spiega la figlia del titolare – Il fatto che mio fratello abbia ricevuto la prenotazione dimostra che per noi non c’era alcun problema ad ospitare i signori. Purtroppo abbiamo a che fare con una persona ultra 70enne, che ha delle problematiche di salute e una certa mentalità radicata. Anche per noi è un problema ogni giorno. Ma non so se valga la pena montare un caso su questo fatto. Possiamo assicurare che non è il classico episodio di razzismo: qui da noi alloggiano albanesi, ex jugoslavi e altri stranieri».

fonte: La Nuova di Venezie e Mestre