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Messico: L’accordo di AMLO crea uno “stato d’emergenza” contro i diritti indigeni

L’Assemblea dei Difensori del Territorio Maya Múuch’ Xíinbal ha denunciato che l’accordo con cui blindano tutti i progetti del governo federale è un tentativo di stabilire “uno stato d’emergenza contro i popoli originari del Messico”, dato che viola le disposizioni in materia di una consultazione previa, tanto ambientale come indigena, tra gli altri diritti.

“Dalla nostra prospettiva di popolo originario della Penisola Maya, quello che lei sta cercando con il suo decreto di lunedì 22 è la creazione di uno stato d’emergenza contro i nostri diritti indigeni”, ha dichiarato Múuch’ Xíinbal in una lettera inviata al presidente Andrés Manuel López Obrador.

Lo scorso 22 novembre, è stato pubblicato nel Diario Ufficiale della Federazione (DOF) un accordo che dichiara come temi di “interesse pubblico e sicurezza nazionale” i progetti del governo messicano, tra i quali si trovano i megaprogetti come il Treno Maya, il Corridoio Transistimico e la Raffineria di Dos Bocas.

Con l’accordo, si fissa un termine di solo cinque giorni affinché gli uffici e gli enti dell’Amministrazione Pubblica Federale autorizzino l’inizio di una qualsiasi opera a carico del governo, e non essendo concessa in questo periodo di tempo, questa sarà intesa in senso positivo.

AMLO ha spiegato che il decreto è per “agevolare le pratiche burocratiche” delle opere e dare fiducia alle imprese, non considerando le resistenze e le lotte giuridiche dei popoli contro i progetti promossi dal governo.

Di fronte alla minaccia che rappresenta l’accordo per i popoli indigeni, negandogli il diritto alla consultazione, ad un ambiente sano, così come violando le disposizioni costituzionali per l’autorizzazione previa in materia di impatto ambientale e le disposizioni sullo sviluppo sostenibile, Múuch’ Xíinbal ha chiesto l’abrogazione del decreto.

Da Comitato Carlos Fonseca