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Milano: Cronache di criminalizzazione giovanile. Denunce a studenti minorenni

Drrriin drriiin: l’avvocato ci chiama, ”devo vedervi ragazzi, ho un po’ di cartacce da consegnare”.

Così sia: andiamo dall’avvocato. Ci ritroviamo una chiusura di indagini con dieci minorenni imputati, per fatti avvenuti quest’anno che spaziano dalle varie forme di protesta contro l’alternanza scuola-lavoro alla lotta contro i fascisti.

Le accuse sono varie e fantasiose: invasione di suolo pubblico, interruzione di pubblico servizio, resistenza, lesioni.

L’assurdità dei capi d’imputazione smaschera il vero obiettivo della questura di Milano: un attacco politico tramite un processo di criminalizzazione. A subirlo sono dei ragazzi, “colpevoli” di non voler cedere allo sfruttamento imposto dell’alternanza scuola-lavoro, di non voler sottostare al giogo del lavoro obbligatorio non retribuito introdotto nella scuola che oramai è diventata una fabbrica sociale, in cui non si impara il sapere ma il saper fare e in cui tempo libero, l’immaginazione, la voglia di imparare e la fantasia sono schiacciate dalla costante imposizione di produttività in tutte le sue forme.

Ragazzi colpevoli, inoltre, di aver difeso la propria città, le proprie scuole e i propri territori dalle minacce dei fascisti, ai quali viene concessa sempre più agibilità e spazio dalle istituzioni.

Questo, ci teniamo a ribadirlo, è un processo di natura politica, mirato a voler intimidire e disincentivare dei giovani che vogliono organizzarsi insieme per ostacolare lo spietato ingranaggio del capitalismo che si estende oggi su ogni cosa che ci circonda ed impregna la nostra quotidianità.

Non a caso i soggetti colpiti sono dieci minorenni, forse pensano di fare ancora in tempo a portarli sulla ”retta via”.

Questo è un appello per i giovani colpiti dalla repressione che, per noi, è solo un motivo in più per incontrarci, estendere solidarietà e affinare la nostra immaginazione su tutti i modi in cui possiamo colpire il nemico. Non ci faremo intimidire!

Continueremo più di prima a fare ciò che crediamo giusto fare.

Alzate la testa, non fatevi sfruttare, superate la paura e l’individualismo in cui siamo costretti a vivere tutti i giorni a scuola, al lavoro, in università e sui social.

Ribellarsi e costruire altri mondi è possibile e necessario.

OSA Organizzazione Studentesca Autonoma