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Milano: Innse occupata, la polizia carica gli operai

Da questa mattina la polizia sta procedendo allo sgombero della Innse in via Rubattino a Milano, lo stabilimento presidiato da mesi da una quarantina di operai che si oppongono alla chiusra della fabbrica. La situazione, secondo la Questura, per ora è sotto controllo e sul posto sono arrivati alcuni giovani dei centri sociali per dare solidarietà agli operai. Allontanati dai cancelli, i lavoratori hanne tentato di bloccare la vicina Tangenziale Est ma sono stati respinti da una carica della polizia al termine della quale due operai sono rimasti contusi. Ma il presidio non si è sciolto ed è stato riformato in via Rubattino a qualche metro dai cancelli della fabbrica dove sarebbero già iniziate le operazioni di smantellamento dei macchinari ceduti dalla Innse a un’altra azienda.Secondo quanto è stato riferito, le forze dell’ordine stanno eseguendo un provvedimento con cui la magistratura ha disposto la riconsegna dei macchinari e del sito industriale. Pertanto le operazioni dureranno circa una settimana, tempo necessario alle ditte interpellate per entrare nella fabbrica e smontare i macchinari.La vicenda della Innse si trascina dalla fine del maggio dell’anno scorso, quando l’imprenditore Silvano Genta comunicò ai dipendenti con un telegramma di aver avviato la procedura di mobilità. Da allora la fabbrica è stata autogestita dagli operai che hanno continuato a produrre. Poco meno di un anno fa lo stabilimento è stato messo sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, infine dissequestrato e da allora vigilato giorno e notte da un gruppo di operai.I consiglieri regionali Carlo Monguzzi (Verdi) e Luciano Muhlbauer (Prc) di fronte allo sgombero dell’Innse lanciano un appello al presidente della Regione perché “mantenga gli impegni”. “La violenza contro manifestanti che difendono il proprio posto di lavoro – affermano i due esponenti della sinistra – è inaccettabile, le autorità accertino le responsabilità. Sulla Innse Formigoni deve mantenere gli impegni presi nei giorni scorsi, quando aveva assicurato che si sarebbe trovata una soluzione accettabile per i lavoratori dello stabilimento e per la proprietà”.”Il Consiglio regionale – concludono – ha recentemente approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a trovare una soluzione accettabile per i lavoratori. Chiediamo al presidente di fare di tutto per non gettare nella disperazione più totale centinaia di famiglie”. ”Un atto violento e proditorio”: cosi’ il segretario del Prc-Se, Paolo Ferrero, ha definito lo sgombero della Innse, la fabbrica di Lambrate occupata da circa un anno dai lavoratori, chiedendo l’intervento del prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi e del ministro dell’Interno Roberto Maroni per impedire ”questo abuso”. Ferrero ha deciso di essere oggi pomeriggio davanti alla fabbrica dove c’e’ un presidio con oltre un centinaio di lavoratori, ”Mi rivolgo – ha detto – per questo a tutte le forze sociali e democratiche, che non possono non intervenire dalla parte del mondo del lavoro il cui grido e’ sempre piu’ soffocato, rompendo ogni indugio nel contrasto al cinismo spropositato di questo capitalismo speculativo”. Secondo l’ex ministro, infatti, la decisione di smantellare la Innse ”nonostante una produzione qualificata con buone posizioni di mercato nel settore della meccanica di precisione su pezzi di grande dimensione” e’ solo ”un intervento speculativo”. ”Motivazioni e modalita’ dell’intervento repressivo alla Innse sono assolutamente inaccettabili, sia sul piano politico che sul piano morale – ha concluso -. E non troveranno indifferente Rifondazione comunista, ne’ la reazione del mondo del lavoro e democratico”.

fonte: La Repubblica

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