Molfetta: Quando il dissenso e’ reato. Attivisti denunciati per contestazione a Maroni
- settembre 09, 2019
- in misure repressive
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A Molfetta attivisti denunciati a seguito della manifestazione di dissenso per la presenza di Maroni nella città durante un’iniziativa patrocinata economicamente e moralmente dall’amministrazione comunale.
Lunedi 2 Settembre L’ex ministro degli Interni, il leghista Roberto Maroni, è intervenuto a Molfetta per presentare il suo libro “Pensiero ambrosiano” in occasione delle “Conversazioni dal mare” promosse dall’Associazione “Artemia”, iniziativa patrocinata dall’amministrazione con circa 3 mila euro di contributo. Dopo la diffusione della notizia, un gruppo eterogeneo di molfettesi decide di coordinarsi in un comitato chiamato “#Molfettanonsilega” e di protestare pacificamente il proprio dissenso.
In una nota Potere al Popolo che la manifestazione e’ stata indetta per portare all’attenzione della città il fatto che l’On. Maroni è stato tra i fondatori di un partito che ha sottratto alle casse dello Stato circa 49 milioni di euro; E’ stato imputato per attentato alla Costituzione per aver fondato la Guardia Nazionale Padana e per essere stato tra il promotori delle ronde e delle camicie verdi; E’ stato tra i processati per gli scandali dell’Expo 2015; Lui e il suo partito spesso hanno rivolto offese alla gente del Sud e dei Sud. Maroni, è stato il padre putativo dei Decreti sicurezza Minniti e Salvini e ancora prima di quest’ultimo, ha violato le norme del Diritto Internazionale ed è stato richiamato per aver respinto profughi aventi diritto d’asilo, rispedendoli in Libia;. Nell’arco di oltre 30 anni di carriera politica, Maroni ha offeso, lavoratori, precari, migranti, meridionali, famiglie arcobaleno e più in generale le comunità LGBTQ. Per questo come cittadini liberi, antifascisti e democratici, ci siamo organizzati per manifestare il nostro dissenso ritenendolo un dovere civile.
Il 2 Settembre in piazza erano presenti circa 100 persone per una manifestazione pacifica ed autorizzata. C’è stato un presidio in piazza, poi ci si è incamminati verso il luogo dell’evento. È stato letto un volantino e alla fine della lettura del testo da parte di un compagno, che prestava la sua voce a nome di tutti, le forze dell’ordine hanno chiesto le sue generalità. I manifestanti hanno ritenuto ingiusta la richiesta, in quanto chi leggeva lo faceva a nome di tutti e hanno chiesto l’identificazione di tutti i presenti. (video) .
Il giorno dopo, tuttavia, giungono, solo a pochi manifestanti, gli avvisi di garanzia. Vengono accusati tra le altre cose, del reato di resistenza a pubblico ufficiale, imputazione incomprensibile soprattutto se si guarda il video, pubblico, in cui è ripreso tutto l’accaduto. A queste prime denunce, il 3 settembre se ne aggiungono altre.
Solidarietà agli attivisti denunciati è stata espressa dall’assemblea di Potere al Popolo