Napoli: pestaggi, cariche e fermi contro i precari del progetto bros
- ottobre 26, 2010
- in lotte sociali
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La celere e i carabinieri sfondano il muro (!) della sala occupata del consiglio regionale, e danno vita a un pestaggio letterale della trentina di occupanti, del movimento dei precari bros, che praticamente non avevano opposto resistenza, salvo chiudersi dentro.Varie ambulanze sono state chiamate sotto la sede del consiglio e questo fa temere per la condizione dei fermati. Non ci sono altre notizie, perchè tutti gli altri sono stati portati in questura, dove ora si stanno dirigendo i movimenti dei precari. Fanno appello a tutti i compagni di recarsi subito alla questura!
La risposta alle esigenze di lavoro non può essere la repressione e le manganellate.Soprattutto quando le proteste non costituiscono un problema per l’ordine pubblico ma si trattasemplicemente delle iniziative pacifiche per accendere i riflettori su un dramma che impoveriscemigliaia di famiglia.Stamattina (martedì 26 ottobre), al centro direzionale di Napoli, nella sede del Consiglio regionale, è accaduto un episodio gravissimo che testimonia da un alto, quanto la tensione sia alta sull’emergenza lavoro, e dall’altro, la distanza dei consiglieri regionali e degli assessori dalle istanzedella popolazione.
Circa venti disoccupati, inseriti nel progetto Bros, ex isola, sono entrati nel Palazzo del potere ed hanno occupato una stanza al secondo piano. Tutto in maniera pacifica. Venti padri di famiglia che rivendicano un posto di lavoro, che chiedono alle istituzioni di non essere dimenticati dopo aver svolto per anni il percorso sancito dalla Regione: formazione orientamento ed esperienze lavorative. Il tutto per un reddito mensile pari a circa 500 euro. La fame.
I venti disoccupati hanno esposto dalla finestra uno striscione: “Lavoro per tutti, progetto Bros”. Nulla di male. Bastava l’intervento dell’assessore al Lavoro Severino Nappi, di un qualsiasi rappresentante della giunta Caldoro o di un semplice consigliere regionale, per fornire spiegazioni sul nuovo piano lavoro e sulla prospettiva dei 4mila precari “Bros”. Insomma, la gente si lamenta, difronte all’indifferenza dell’amministrazione pubblica e delle istituzioni tenta con iniziative pacifiche di accendere i riflettori sul loro dramma e la politica non interviene. Anzi, fa di più. I consiglieri regionali chiamano le forze dell’ordine che arrivano con delle camionette blindate. Lo sportello si apre, scendono gli uomini in assetto antisommossa. Caschi, scudi, parastinchi e manganelli. Come se fosse un blitz per arrestare chissà quale boss o per scontrarsi con un migliaio di facinorosi. Salgono su, al secondo piano, e succede l’incredibile. Si ascoltano urla pure dall’esterno del Palazzo. Davanti all’ingresso, in fretta e furia, si radunano altri disoccupati. Una ventina. Arrivano diverse telefonate e la comunicazione: “I disoccupati al primo piano sono stati massacrati”. La rabbia aumenta, si diffonde un sentimento comune di amarezza e di impotenza. Gli ingressi vengono blindati da carabinieri in assetto antisommossa. Ma dei “compagni” che hanno occupato il Palazzo non v’è traccia. Nessuno riesce a vederli. Non escono dagli ingressi principali. Arrivano gli ordini. Alcuni blindati si trasferiscono nel garage sotterraneo del Consiglio regionale. E’ tutto pronto.
Le camionette entrano nel sito per prelevare i manifestanti senza che nessuno veda niente. Addirittura i dirigenti delle forze dell’ordine “cacciano” un giornalista ed un fotografo dell’Ansa. “Vene dovete andare”. Non c’è nessun rischio per l’ordine pubblico. Nessun problema. Tutto sottocontrollo. Solo la volontà di evitare che i manifestanti venissero fotografati. Perché? Nessuno lo ha capito. Mettono alle calcagna un poliziotto che scorta il reporter e il fotografo dell’Ansa sulle scale che portano al piano superiore. Nessuno deve vedere e nessuno deve sapere. Diritto di cronaca violato e chissà quale altro diritto violato. I consiglieri regionali nelle loro stanze come se nulla fosse successo. Questa è la fotografia di una mattinata di vergogna.
fonte: Indymedia Napoli
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Non ho parole….I ragazzi del progetto Bros non meritano essere trattati cosi’!!! Solidarieta’ piena ai disoccupati che sono il vero faro della civilta’ a Napoli e in Italia, vergogna a questi governanti, che sono paragonabili ai Romanov prima della rivoluzione russa!!!