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NoG20 Hamburg: Respinta la ricusazione richiesta dai legali di Fabio Vettorel

Il tribunale di Amburgo conferma il giudice che si è già occupato della vicenda. L’udienza riprende il 7 novembre

Ricusazione rigettata. Il collegio del tribunale di Amburgo ha confermato in carica la stessa giudice che si è occupata del caso di Fabio Vettorel fin dall’inizio, rigettando l’appello dell’avvocatessa Gabriele Heinecke di sostituirla con un giudice considerato realmente imparziale, tale da garantire al 18enne il cosiddetto giusto processo.

La richiesta era stata presentata nella prima udienza preliminare che si è celebrata lunedì, durata poco più di un’ora, nella quale con la donna che difende il giovane feltrino dall’accusa (ancora tutta da dimostrare) di “grave disturbo della quiete pubblica” ha chiesto con un’arringa la sostituzione immediata del togato incaricato di condurre le sorti del processo. In Italia questa cosa non è consentita: il codice di procedura penale prevede due incarichi distinti per il Gip, il giudice delle indagini preliminari, e il Gup, quello appunto dell’udienza preliminare. In Germania evidentemente sì.

Dal punto di vista temporale la notizia si può definire confortante, perché se il collegio avesse accettato la ricusazione, avrebbe anche dovuto nominare un nuovo Gup e quindi ci sarebbe voluto del tempo per studiare da capo gli estremi del processo e dell’accusa. Dal punto di vista processuale lo è meno, perché la scelta di cambiare giudice derivava proprio dalla sensazione che la togata non fosse sufficientemente obiettiva nel giudicare Fabio rispetto alla sua partecipazione al G20, anche di fronte al fatto che ancora non sono state raccolte prove concrete, non nascondendo che nell’udienza di rigetto della richiesta di traduzione agli arresti domiciliari la giudice aveva già escluso l’assoluzione del ragazzo.

Per la difesa si tratta della seconda sconfitta, dopo il rigetto da parte dell’Alta Corte federale della domanda di concedere Fabio la detenzione domiciliare, anche ad Amburgo. Era stata definita «non proponibile». C’è una certezza, fra tante insicurezze: il 7 novembre si riprenderà l’udienza preliminare, quella stoppata lunedì. Il timore della famiglia, abbastanza concreto al momento, è che la sentenza non arrivi prima di Natale. Il 2 dicembre Fabio compirà 19 anni, ma per la legge tedesca sarà ancora un minorenne, condizione che in un primo momento sembrava lo dovesse avvantaggiare. Mentre sembra che si faccia a gara per dargli una lezione.

da Corriere delle Alpi