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Nuove provocazioni a Niscemi nei confronti degli attivisti NoMuos

Negli ultimi mesi la repressione e i controlli sono aumentati a dismisura. L’ultimo episodio domenica sera, 22 maggio. Protagonista uno degli attivisti NoMuos, Fabio, che sul suo Facebook ha poi raccontato quanto accaduto con tanto  di inseguimento da parte di un defender.

«Questa sera vi delizierò con un abuso – si legge nel post – Sono andato a vedere le antenne Muos in compagnia di altri attivisti. Con noi anche un bimbo di sei mesi. Ora, se accade che ti trovi nella zona della base Ulmo di Niscemi, è naturale che tu venga fermato e identificato da una delle decine di macchine di polizia, carabinieri, finanza o esercito che controllano la zona. La scorsa volta ci tennero 45 minuti in attesa che venisse la polizia, facendoci perdere un autobus e costringendoci a rincorrerlo fino a Caltagirone». «Qui non ci potete venire, è una zona particolare». Per poi aggiungere «lei qui non ci può stare, non posso farla passare». A questo punto Fabio racconta di aver chiamato il proprio avvocato. «Mi spiega che non è possibile interdire il traffico senza un provvedimento. La disputa va avanti fino all’arrivo di un superiore che, dopo aver acconsentito al passaggio dell’attivista, lo avvisa. «Mi dicono che può passare. Ma se lei ha intenzione di passare la notte qui ho ordine di seguirla in ogni spostamento».

Il confronto va avanti fino al momento clou, con il lancio della sfida. «Sarà una lunga notte”, rispondo ripartendo a tutta velocità.

«Nessuno vi può vietare di transitare per le strade di contrada Ulmo. Per ribadire il vostro diritto alla libera circolazione dovreste farlo ogni sera – conclude – per riprendervi le nostre strade e strapparle ai divieti e ai provvedimenti inventati da poliziotti e militari». Il racconto di Fabio ai nostri microfoni. Ascolta o scarica 

da Radio Onda d’Urto