Diverse persone del movimento No TAP sono state arrestate a portate in Questura nel pomeriggio. E’ successo a San Basilio, nei pressi della zona rossa e non sono chiare le ragioni per cui la Polizia avrebbe deciso di procedere in questo modo.
Gli attivisti sarebbero stati accerchiati, mentre gli agenti tentavano di ammanettarli e portarli via. Secondo alcune testimonianze agli arrestati si sarebbe cercato di impedire di usare il telefono per chiamare. Ci sarebbero dei feriti tra cui una ragazza appena ventenne.
Ciononostante qualcuno è riuscito a contattare gli avvocati, i quali si sono subito recati in Questura pronti a dare assistenza legale agli arrestati. Dopo le 17,30 sono state condotte in Questura le prime persone arrestate.
I fermati e portati in questura sono 52 persone, di cui tre minori (un 15enne e due 16enni).
AGGIORNAMENTO 10/12: a quanto riferiscono i notap sul posto i fermati dovrebbero essere stati tutti rilasciati nella notte. Diversi fogli di via e telefoni sequestrati.
il comunicato del Movimento No Tap
Chi è colpevole? Chi difende la propria terra o chi quella terra la invade? Chi lancia un fumogeno o chi costruisce muri e filo spinato? Chi cammina nelle campagne dove ha vissuto una vita, o chi ne ha fatto un campo di battaglia?
Cinquantadue difensori della propria terra sono colpevoli, quando combattono contro un plotone di forze dell’ordine schierate a difesa del malaffare? Cinquantadue figli di questa Terra sono colpevoli, se urlano la propria voglia di libertà?
Oggi alcuni cittadini salentini hanno cercato di riprendersi la propria terra ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. La zona rossa è zona franca, dove la legge è stata sospesa. Dove la legge è uguale solo per alcuni. Dove la multinazionale TAP può scorrazzare indisturbata e scortata devastando il territorio e dove invece alle comunità locali è impedito l’accesso e ogni altro diritto. Il Salento oggi tocca con mano la follia di un governo, che ha consegnato il suo territorio ad un soggetto privato straniero.
Non abbiamo scritto nulla durante il pomeriggio di sabato 9 dicembre per non dare notizie false. In questi momenti, centinaia di informazioni si susseguono. Abbiamo preferito aspettare notizie certe.
Stanno rilasciando tutti, nessun fermato. Anzi, aggiungiamo che due ragazze sono in ospedale, a causa delle botte prese da forze dell’ordine violente.
Un altro tentativo di repressione in quello che non possiamo più chiamare Stato democratico.