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Palestina: duecento feriti nei durissimi scontri di Gerusalemme vecchia e Sheikh Jarrah

Sono quasi 200 le e i palestinesi rimasti feriti nelle proteste e scontri a Gerusalemme Vecchia, tra la Spianata delle Moschee e la zona di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est, dove da settimane si tengono manifestazioni contro il possibile sgombero delle famiglie palestinesi, residenti nella zona, che i coloni israeliani di ultradestra – protetti dalla polizia – vogliono sgomberare.

La Giordania, che in base agli accordi internazionali è garante dello status quo alla Spianata delle Moschee, ha condannato Israele “per il barbaro assalto ai fedeli” durante il Ramadan. Il portavoce del ministero degli affari
esteri di Amman Daifallah Fayez  ha detto che “tali azioni rappresentano una severa escalation” e di ritenere Israele, “come potenza occupante, pienamente responsabile della sicurezza” nella zona centrale di Gerusalemme. Fayez ha fatto appello alla Comunità internazionale di “esercitare pressione su Israele per fermare le sue attuali violazioni e provocazioni”

Pilatesche le prime risposte, in particolare quelle dell’Unione Europea. Una nota diffusa dal Servizio di azione esterna della Ue, l’ufficio dell’Alto rappresentante per la politica estera continentale, Josep Borrell, parla genericamente di   “aumento delle tensioni e delle violenze nella Cisgiordania occupata, in particolare a Gerusalemme Est. Una situazione aumentata pericolosamente…la violenza e l’istigazione alla violenza sono inaccettabili e gli autori di ogni parte devono essere ritenuti responsabili”.

Nessuna parola, dalla Ue, in merito a chi siano gli aggrediti e chi gli aggressori, chi gli occupanti e chi, invece, gli…occupati, ormai dal 1948.

Questa mattina (10 maggio) la polizia israeliana è entrata nella Spianata delle Moschee compiendo un violento raid. Gas lacrimogeni, bombe sonore, proiettili di gomma sparati sui palestinesi che cercavano rifugio dentro una delle moschee del complesso o fuggendo dalla Porta dei Leoni. Secondo la Mezzaluna rossa sarebbero centinaia i feriti, almeno 215, di cui una settantina portati in ospedale. Tra loro anche sei giornalisti. La Mezzaluna denuncia anche tentativi israeliani di impedire i soccorsi. Il violento attacco contro i palestinesi arriva poco prima dell’annunciata provocazione dei coloni israeliani che da anni entrano dalla Porta di Damasco – tradizionale punto di riferimento palestinese – per farsi strada proprio verso la Spianata.

L’intera area intorno alla Spianata è sotto lo stretto controllo israeliano, con i poliziotti che arrestano o fermano chi tenta la fuga dalla Porta dei Leoni. L’attacco giunge a poche ore dalla decisione della Corte suprema israeliana di posticipare ancora la decisione in merito allo sgombero di quattro famiglie palestinesi (40 persone) dal quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est. La Corte avrebbe dovuto rendere nota oggi la sua decisione, che invece è stata rinviata. La scelta arriva dopo una settimana di manifestazioni e cortei in tutta Gerusalemme contro l’espulsione dei palestinesi a favore dei coloni. Tra i manifestanti ci sono anche attivisti israeliani anti-occupazione e parlamentari della Knesset, membri della Lista araba unita. Oggi in merito si riunirà il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

L’intervista a Luisa Morgantini, già europarlamentare per Rifondazione e vicepresidentessa del Parlamento Europeo, oggi presidentessa di AssoPace . Ascolta o scarica

Da Gerusalemme Michele Giorgio giornalista de Il Manifesto Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto