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I prefetti impongono iniziative sulle foibe in tutte le scuole

Come ai tempi del fascismo,  i prefetti si rivolgono direttamente ai presidi. Dal Viminale solleciti agli istituti per le iniziative sul tema. Anpi: testo “fazioso e strumentale”. Per l’associazione a rischio l’autonomia scolastica

Le prefetture stanno sollecitando scuole e sindaci a promuovere iniziative per commemorare il massacro delle foibe. Come segnala La Repubblica, circolari sono state già inviate, chiedendo un riscontro immediato per permettere ai prefetti, operanti su indicazioni del Viminale e della Presidenza del Consiglio, di avere un quadro delle iniziative.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sembra non essere stato coinvolto, almeno in questa fase.

Il “Giorno del ricordo”, fissato per il 10 febbraio dalla legge del 2004, è dedicato alla memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e del confine orientale. Nonostante la commemorazione sia tra quattro mesi, quest’anno si punta a una celebrazione capillare. In particolare, una circolare della prefettura di Potenza ha sottolineato l’importanza di promuovere iniziative educative “presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado” per conservare la memoria di quelle vicende.

Al centro della disputa, l’interpretazione storica e una possibile riformulazione educativa della nazione, promossa dalla destra al governo.

L’Anpi, l’associazione dei partigiani, ha esortato al ritiro delle circolari, definendole “faziose e strumentali”, accusandole di rappresentare una forzatura della verità storica e di violare l’autonomia scolastica. Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi, critica duramente la narrazione unilaterale proposta, evidenziando l’importanza di una rappresentazione accurata e bilanciata degli eventi storici. Non si mettono in discussione le atrocità delle foibe, ma la narrazione come “pulizia etnica” post-armistizio su italiani inermi nei territori a est di Trieste. L’Anpi sottolinea che non solo gli italiani furono colpiti e che non si trattò di pulizia etnica.

Inoltre, l’Anpi rileva che la circolare ignora la complessa vicenda del confine orientale, tra cui l’aggressione italiana alla Jugoslavia del 1941 e la successiva repressione. Questo, secondo l’Anpi, rappresenta una deformazione della storia. Un’altra questione sollevata è la disparità di trattamento tra la Giornata della Memoria della Shoah il 27 gennaio e il Giorno del Ricordo. L’Anpi denuncia una “natura faziosa e strumentale dell’operazione didattica”, che mira a screditare la Resistenza. Infine, l’obbligo di segnalare le iniziative scolastiche alle prefetture viene visto come una violazione dell’autonomia scolastica e della libertà di insegnamento dei docenti, mettendo in evidenza una tensione tra la necessità di educare e quella di preservare l’integrità dell’insegnamento storico.

da Orizzonte Scuola

Sulla questione Radio Onda d’Urto ha realizzato una trasmissione con gli interventi di Mario Maviglia, presidente della Commissione scuola ANPI Dolores Abbiati e Gianna Fracassi, segretaria nazionale FLC CGIL. Ascolta o Scarica.

 

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