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Reggio Calabria: Bliz di polizia e vigili urbani contro artisti di strada

Quello che è successo questa mattina in piazza Italia a Reggio Calabria ha veramente dell’incredibile.
Capita spesso, sulla via principale della nostra città, che artisti di strada, più o meno abusivamente, improvvisino degli spettacoli per cercare, sperando nel buon senso dei passanti, di racimolare qualche spicciolo per “tirare a campare”.
Verso le 12 di questa mattina, davanti ad oltre 50 persone che guardavano molto divertiti lo spettacolo, si è svolto un perfetto blitz in stile antiterrorismo portato avanti dalla locale polizia municipale e da diversi agenti della digos della questura di Reggio Calabria.
Il loro obiettivo era quello di porre fine al concerto “non autorizzato” e di sequestrare tutti gli strumenti degli artisti.
I presenti hanno subito preso le difese degli artisti, chiedendo ai vigili di soprassedere, anche perché a Reggio Calabria quando si parla di illegalità ed abusivismo, si potrebbe cominciare sicuramente da qualche altra parte. Per esempio dalle delibere della giunta comunale che pur essendo state richieste dai consiglieri comunali da diversi mesi, ancora non sono state consegnate.
Per tutta risposta i vigili, davanti a più di cinquanta persone, hanno aggredito un cittadino che si opponeva energicamente al sequestro degli strumenti e lo hanno caricato di peso sull’automobile di vigili urbani: si tratta di Carlo Cuccomarino, professore, già condannato in primo grado, con accuse del tutto infondate, a sette anni e dieci mesi, in primo grado, per i fatti di Genova.
Lo stesso si trova tutt’ora in stato di fermo presso la locale stazione della polizia municipale. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi degli agenti della digos che nulla hanno fatto, per impedire, a giudizio di chi scrive, un arresto del tutto arbitrario e senza alcuna contestazione specifica.
Agli artisti sono stati sequestrati gli strumenti senza rilasciare alcun verbale di sequestro.
A Reggio Calabria oramai da diverso tempo non si capisce più cosa è legale e cosa non lo è. La ’ndrangheta domina la città con il silenzio assenso di gran parte delle istituzioni locali.
L’abusivismo e la clientela sono le relazioni fondamentali della nostra realtà, e alcuni giovani che fanno musica in strada diventano un problema di ordine pubblico.
Francamente tutto questo è inaccetabile, già dai prossimi giorni ci mobiliteremo per aprire una vertenza contro i soprusi e gli abusi di potere.
Chiediamo l’intervento del Prefetto e chiediamo di sapere chi sono i responsabili dell’ordine pubblico che questa mattina hanno compiuto un vero e proprio sopruso ai danni di cittadini onesti ed indifesi.