In questi giorni stanno arrivando denunce per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e invasione di edificio pubblico ai 74 studenti e studentesse identificati durante lo sgombero dello scorso 4 Novembre.
Questura e Procura continuano con le loro intimidazioni verso gli studenti che hanno costruito spazi di aggregazione e di critica verso le politiche del governo.
Il tentativo della Procura è quello di intimidire i giovani e di allontanarli dalla politica e dalla democrazia costruita dal basso. Il Collettivo Autorganizzato del Liceo Virgilio, dopo lo sgombero, aveva risposto con settimane dense di iniziative e mobilitazioni.
Gli studenti hanno diffuso un comunicato che informa di quello che sta succendo e che riportiamo. Per le prossime settimane gli studenti si stanno già muovendo per costruire giornate di solidarietà e di finanziamento delle spese legali.
“A partire dalla giornata del 9/01/2019 sono state notificate denunce a 8 student* identificati il 4/11/2018, in occasione dello sgombero del Virgilio occupato. Quest’avvenimento insieme con le intimidazioni subite dalle altre scuole occupate quest’anno e con l’impedimento di qualsiasi forma di protesta che non avesse come punto d’arrivo il Miur sono la dimostrazione ennesima che l’intenzione della questura sia rimasta la stessa: reprimere. Reprimere, nel nostro caso, con la minaccia di denunciare tutti i 74 studenti, 28 maggiorenni e 46 minorenni, presenti al momento dello sgombero. I capi d’accusa sarebbero quello di danneggiamento, quello di interruzione di pubblico servizio e invasione di edificio pubblico, con l’applicazione del procedimento d’ufficio e con l’aggravante (per i maggiorenni) di aver spinto minori a compiere il reato. Ci troviamo ancora una volta di fronte all’ennesima dimostrazione della volontà da parte della questura di opprimere ed intimidire le studentesse e gli studenti romani che quest’anno hanno portato avanti importanti mobilitazioni, che lottano contro la linea politica di questo governo e che cercano di creare in questa città un modello di formazione alternativo. Sulla scia di queste operazioni repressive noi ed il nostro Liceo, storicamente noto per la sua importanza nel panorama politico studentesco della capitale, veniamo duramente colpiti. Riteniamo dunque le denunce della questura come puramente politiche, e senza nessun reale fondamento.
Come Virgilio possiamo assicurare che questa vergognoso accaduto non passerà inosservato. Come non sono stati i divieti della Questura ad impedirci di scendere in piazza più volte, così non sarà di certo questa linea repressiva ad impedire a noi studenti di continuare a mobilitarci, a creare spazi di aggregazione e di dibattito autorganizzato, a gridare nelle piazze e nelle scuole che le cose devono cambiare.
Ci aspettiamo che la dirigenza e le istituzioni scolastiche prendano posizione contro le denunce arrivate agli studenti e alle studentesse della loro scuola, dimostrando di preferire come soluzione alle problematiche scolastiche un metodo ed educativo e che non richieda l’intervento delle forze dell’ordine.
Inoltre non essendo mai avvenuta un’effettiva stima dei danni riteniamo inconsistente qualsiasi accusa riguardi quest’ultimi.
Non saranno certo queste denunce ad intimidirci.
Seguiranno aggiornamenti.“