A Roma, non si ferma la politica dell’intolleranza contro le occupazioni a scopo abitativo, prosegue dunque l’affronto dell’emergenza casa a suon di sgomberi da parte del sindaco Alemanno. A poco più di una settimana dallo sgombero dell’occupazione del Regina Elena, che ha interessato 360 persone tra cui tantissimi bambini, è arrivata questa mattina, per manu militari, “il ritorno al nulla” per l’occupazione abitativa dello Spazio Area Ingovernabile, già sede dell’ex Ente nazionale cellulosa e carta, recuperato dall’abbandono e dal degrado con l’occupazione di più di 400 persone lo scorso anno, quando italiani e migranti si presero lo spazio per trovare (autonomamente) una soluzione alla mancanza di un tetto sotto il quale vivere. Tutte vittime della situazione immonda in cui versa Roma per ciò che riguarda la casa, speculazione e affitti proibitivi: molte famiglie arrivavano da sfratti, tante altre un tetto non se l’erano mai riusciti a permettere. Problema che oggi si ripresenta per tutt*.La struttura è stata sgomberata con un larghissimo dispiegamento di forze dell’ordine, mentre gli ex-occupanti hanno risposto all’azione repressiva effettuando un blocco lungo via Salaria, una delle arterie principali della capitale. Continua la guerra alle occupazioni annunciata dopo lo sgombero del Regina Elena da parte del prefetto Pecoraro.Prende quindi ancora più rilievo il corteo che è stato lanciato per venerdi 11 settembre a Roma, con partenza da piazza Esquilino, contro sgomberi e sfratti, lanciato con lo slogan “Roma non si chiude”. Venerdi sarà una giornata importante, alla luce delle iniziative di Torino e Roma (nel capoluogo piemontese lo sgombero dell’occupazione di corso Peschiera), che vedranno tanti migranti protagonisti, perchè in entrambe le città la maggior parte dei migranti occupanti sono richiedenti asilo che fin dal loro arrivo in Italia hanno trovato il silenzio, il muro omertoso della politica e delle istituzioni, decidendo quindi di far da sè!
fonte InfoAut
Share this: