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Roma: Sgomberato L’Angelo Mai “Altrove Occupato”

La giunta Raggi sgombera un altro spazio sociale.

Angelo Mai “Altrove Occupato” sgomberato stamattina, venerdì 4 maggio. L’Angelo Mai, spazio indipendente per le arti, è nato alla fine del 2004 con l’occupazione di un ex convitto abbandonato nel centro di Roma, quartiere Monti, dove 25 famiglie in emergenza abitativa e un gruppo di artisti hanno deciso di lottare assieme per il diritto alla casa e spazi indipendenti per la cultura. L’Angelo Mai del Rione Monti venne sgomberato nel 2006.

Attiviste e attivisti rimasero senza sede per tre anni, continuando comunque a programmare teatro, cinema e musica in maniera nomade nella città.
 Nel 2009, l’Angelo Mai “Altrove Occupato” aveva riaperto in viale delle Terme di Caracalla 55a, con la quasi totale ristrutturazione dello spazio senza fondi pubblici, trasformando un capanno in un teatro per la sperimentazione nel cuore della città, da dove attiviste e attivisti erano già stati sgomberati nel 2014, per poi rientrare.

Oggi, venerdì 4 maggio, il nuovo sgombero, con la polizia in forze che ha posto i sigilli e cambiato le serrature a causa della delibera Tronca, che da alcuni anni sta colpendo spazi sociali e culturali fuori dalle logiche di mercato.

Da viale delle Terme di Caracalla 55a la corrispondenza con Silvia, dell’Angelo Mai “Altrove Occupato” di Roma. Ascolta o scarica qui.

da Radio Onda d’Urto

il comunicato ufficiale dopo l’azione del Comune di Roma

Questa mattina per la terza volta in 14 anni l’Angelo Mai viene sgomberato dal Comune di Roma.
Non si tratta di una vicenda penale questa volta, di un’inventata storia criminale, ma di pura burocrazia. Ancora una volta nessuno all’Assessorato alla Cultura ne sapeva nulla.

Eppure nell’ultimo periodo sembrava che qualcosa rispetto agli spazi si muovesse. Per questo il sequestro di oggi è sorprendente oltre che gravissimo.

Nonostante l’adozione di atti amministrativi con i quali si disponeva un ripensamento dell’intera vicenda degli immobili di proprietà comunale destinati ad uso sociale, sulla base delle sentenze della corte dei conti e in attesa del nuovo regolamento, nonostante tutto questo oggi senza alcun preavviso Comune di Roma e Polizia Municipale si sono presentati per sgomberare un luogo assegnato.

Chiediamo di differire l’esecuzione del provvedimento in attesa di una pronunzia del Tar in via d’urgenza.

Chiediamo di non interrompere le nostre attività non da qui a poco ma da qui ad anni ed anni perché l’equazione tra arte e illegalità fallisce in parte e non può trovare nessuna legittimazione politica né qui né altrove.

Chiediamo che una volta per tutte agli spazi culturali e sociali di questa città venga riconosciuto il diritto ad esistere e non solo a resistere.

In questa città lacerata e offesa, simbolo di un paese moribondo e suicida, l’Angelo Mai è un luogo indispensabile e irrinunciabile.

Non chiuderemo MAI, sia chiaro.