Mattinata calda di lotta in Salento quella di oggi, martedì 28 marzo, per i #NoTap, attiviste e attivisti che si battono contro la distruzione di un pezzo importante di costa, quella nei pressi di San Foca (Melendugno, Lecce), in cui dovrebbe approdare il maxigasdotto Tap tra Italia, Albania e Grecia (e da lì, tramite l’omologo anatolico del Tap), con il gas in arrivo dall’Azerbaijan.
Solo ieri, lunedì 27 marzo 2017, il Consiglio di Stato aveva bocciato il ricorso del Comune di Melendugno e della Regione Puglia, dando via libera alla multinazionale svizzera Tap, già autorizzata dal governo nazionale.
Il Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera a Tap all’espianto degli oltre 200 ulivi (33, in località Masseria del Capitano, erano già stati eradicati la scorsa settimana) sul tracciato del primo tunnel del gasdotto. A confermarlo oggi, martedì 28 marzo 2017, la Prefettura di Lecce che ha ricevuto la nota ministeriale nella tarda serata di ieri, lunedì. Per il Ministero, a tempo di record, “sono soddisfatte le condizioni della prescrizione ‘A 44’ per la porzione di progetto esaminata”. Per l’attività di espianto degli ulivi la nota evidenzia che “si ribadisce ancora quanto già rappresentato il 17 marzo scorso e che le attività di espianto asseriscono alla fase dei lavori convenzionalmente indicata come fase ‘0’”.
Questa mattina, martedì 28 marzo, camion e ruspe del Tap sono tornate a San Foca di Melendugno. A “proteggerle”, scudi, caschi e manganelli di Polizia e Carabinieri.
In mezzo, centinaia di attiviste e attivisti, cittadini, ambientalisti, intere famiglie, spintonati a più riprese dagli scudi della polizia (vedi video cliccando qui)
Ore 12.50 – La polizia ha duramente caricato i manifestanti No Tap che impedivano l’uscita dei mezzi dal cantiere di San Foca, mezzi con a bordo i primi ulivi secolari eradicati. Con noi Gianluca, No Tap, dal Salento. Ascolta o scarica qui
Ore 12 – Il presidio ai cancelli del cantiere Tap è sempre più folto. I mezzi della multinazionale svizzera non riescono a uscire, nonostante il nugolo di forze dell’ordine, a causa del presidio – pacifico ma determinato – che non li fa passare. Intanto le fdo hanno chiuso le vie d’accesso a località San Basilio, la zona del cantiere, per impedire che il presidio si ingrossi ancora di più-
La corrispondenza in diretta delle 11.45 con Andrea, No Tap, ancora dal presidio fuori dal cantiere. Ascolta o scarica qui.
La corrispondenza delle 10.45 con Luigi Russo, giornaliste e attivista del Popolo degli Ulivi e No Tap, dal presidio esterno al cantiere del Tap. Presenti anche una mezza dozzina di sindaci del Salento, contrari all’opera, al pari di un’altra decina di primi cittadini.
La corrispondenza delle ore 10.30 con Daniela Donno, senatrice del M5S, che si trova anch’essa dentro il cantiere #NoTap. Ascolta o scarica qui
La corrispondenza delle ore 10 con Gianluca, No Tap, dall’interno del cantiere, dove alcuni attivisti stanno ancora resistendo, seduti a terra, mentre molti altri si trovano all’esterno dell’area, militarizzata dalle forze dell’ordine.
Foto da @PresidioNOTAP