Vincenzo De Luca è lo stesso sindaco che negli anni del dopo Tangentopoli riqualificò il centro storico aprendolo ai giovani. Ora firma una delibera contro ambulanti, parcheggiatori abusivi, accattoni e i «cafoni» che «bivaccano» per strada lasciando in giro rifiuti.
Sembravano tranquille città di provincia e invece erano ghetti da bonificare. Anche Salerno si scopre sporca e insicura, assediata da ambulanti, parcheggiatori abusivi dai modi violenti e «cafoni» riuniti in gruppi che lasciano dietro montagne di rifiuti. Insomma, anche sul lungomare salernitano è scattata la «tolleranza zero». Venerdì, infatti, è entrata in vigore l’ordinanza che punisce con 500 euro di multa chi sporca la città o bivacca per strada, su muretti e panchine, lasciando rifiuti in giro, fuori dai cassonetti. Linea dura, ribadisce il sindaco Ds Vincenzo De Luca, anche contro l’accattonaggio, categoria interpretata in senso ampio, includendo anche la prostituzione, l’occupazione impropria di suolo pubblico e gli odiati parcheggiatori abusivi. «L’intento – spiega il sindaco De Luca – è quello di prevenire e punire i comportamenti scorretti ed irregolari che inficiano il decoro urbano e la vivibilità della città di Salerno». Insomma, comitive che sostano la sera su panchine, aiuole, scale pubbliche, muretti, tra birre, chiacchiere e panini lasciano dietro una scia di rifiuti, indicati dall’ordinanza come terreno di coltura per topi e altri parassiti. «Protagonisti di questi atti incivili sono – sempre secondo il comune – cittadini italiani ed extracomunitari ubriachi, in preda alla droga, o violenti che creano problemi di decoro e igiene urbana oltre che di sicurezza ed ordine pubblico». Insomma, fino a un paio d’anni fa quella che invade il lungomare salernitano e ha contribuito a riqualificare il degradato centro storico – dove sono sorte decine di locali – la chiamavano movida e la esibivano orgogliosamente sulle riviste italiane e straniere, insieme al progetto per la ristrutturazione urbanistica firmata dall’architetto spagnolo Oriol Bohigas, un esempio di città a misura d’uomo dove la notte i giovani sanno divertirsi, adesso li chiamano «cafoni», una piaga da bonificare per riportare ordine e decoro nel caos e degrado urbano. E’ evidente che qualcosa è cambiato nel clima generale. Una campagna che spesso fa leva su episodi di microdelinquenza, amplificati dai media locali. Da settimane, ad esempio, incalza la polemica sui parcheggiatori abusivi, accusati in alcuni casi di minacciare gli automobilisti e gli ausiliari del traffico dell’azienda Salerno Mobilità, che gestisce per conto del comune il servizio di sosta. Negli ultimi sette giorni, circa sette abusivi sono stati multati per 675 euro, ma le accuse possono arrivare fino al reato di estorsione. Gli episodi più gravi nella zona del centro e intorno allo stadio Arechi, domenica scorsa, durante l’incontro casalingo della salernitana. «Questi ormai gestiscono un racket» si lamentano alcuni, mentre secondo altri aiutano a organizzare la circolazione delle autovetture, soprattutto nella zona della movida. Piazza Sant’Agostino, ad esempio, cuore della vita notturna, è l’area di sosta più ambita, letteralmente presa d’assalto dai salernitani in libera uscita nel week end. Il primo posto dove applicare la nuova ordinanza. Eppure i due abusivi che da anni gestiscono la piazza, dal martedì alla domenica, regolarmente divisi in turni, sembrano svolgere un buon lavoro, con le auto ordinatamente in fila in attesa che si liberi un posto alle spalle del Palazzo della Provincia. I due, garanti che venga rispettato la precedenza in fila, vegliano sulla notte e non impongono un «pizzo» fisso, solo «un’offerta a piacere» come si dice da queste parti. Piazza Cavour, invece, è controllata da posteggiatori occasionali, che arrivano nel fine settimana per gestire la zona tra il Palazzo della Provincia, dal lato mare, fino a palazzo Sant’Agostino. Anche per loro «tolleranza zero».
fonte: il manifesto
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