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Sciopero nazionale della scuola, cariche della polizia a Milano e Napoli

Sciopero nazionale dei lavoratori e lavoratrici della scuola oggi, venerdì 13 novembre, contro la cosiddetta Buona Scuola, dove mancano all’appello – nonostante gli annunci – sette importanti decreti attuativi, contro la legge 107, che esclude dal posto in ruolo decine di migliaia di precari e per dare battaglia contro “l’umiliante proposta di rinnovo contrattuale (che prevede un aumento medio di 8 euro lordi al mese), dopo sei anni di blocco”.

Almeno quattromila in corteo a Milano, dove c’era il Coordinamento dei collettivi studenteschi vicini al Cantiere, con uno spezzone “Stop war not people”; il Casc di Lambrate, con il centro sociale Lambretta e la Rete Studenti, oltre a lavoratori e lavoratrici, in particolare della Cub. Poco prima di mezzogiorno la polizia ha caricato il corteo che si dirigeva verso gli uffici scolastici regionali, che ha causato sei feriti tra i manifestanti, di cui un professore evacuato in ambulanza. Il corteo si è concluso con un’assemblea tra studenti e professori per decidere come proseguire le mobilitazioni.

 

Almeno cinque i contusi tra gli studenti e i docenti, mentre un professore è stato portato al pronto soccorso per i colpi ricevuti in testa.

In collegamento con Radio Onda d’Urto  da Milano Filippo, del centro sociale Lambretta.

Anche Napoli  10’000 persone tra studenti e docenti si sono ritrovate in piazza del Gesù per sfilare in corteo per le vie della città. Al tentativo di raggiungere Confidustria, tra le principali promotrici della riforma della scuola targata Renzi, la polizia ha reagito con una violenta carica (come si vede nel video che segue). Calci e manganellate, due studenti arrestati e tre feriti di cui uno finito all’ospedale con i denti fracassati dalla celere. Un migliaio di studenti si sono poi spostati verso la questura, bloccando il traffico per chiedere il rilascio dei fermati.

Per domattina alle ore 10 è stata convocata una conferenza stampa all’Ex OPG “Je so’ pazzo” per mostrare in che modo sono andati i fatti, mostrando video e foto della giornata e rilanciare la mobilitazione.

 

Ai microfoni di Radio onda d’urto  Nicola, degli studenti medi partenopei.