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Il terrore del fantasma dell’Eliseo……I Gilets jaunes sulle orme della Comune di Parigi

Mutilare, accecare, ferire gravemente, sparare mirando alla testa, colpire. Lasciare tracce sul corpo e nella mente, provocare disturbi irreversibili, conseguenze a vita. Spaventare, terrorizzare la propria popolazione. Lo stato è al limite. Lo stato è nudo.

Gli stracci tarlati della sua grandezza sono definitivamente cadute nell’escalation sicuritaria, con l’uso sproporzionato della forza contro coloro che protestano. Contro coloro che non protestano ma che hanno torto di essere lì: una vecchia signora morta per aver chiuso le imposte, passanti compresi i bambini che succhiano il ghiaccio tra i lacrimogeni. Contro chi fa il suo lavoro: medici, giornalisti, fotografi. I poliziotti arrestano i manifestanti prima che raggiungano la manifestazione e pestano tutti.

Avranno tanto da rifare i jupiter di oggi e di domani (allusione a Macron che si prende er Jupiter/Giove) gli ori e lo sfarzo, il protocollo e i gendarmi in uniforme a cavallo, le bandiere e il passo militare con le scarpe lucidate, il tralala davanti alla statua di gesso di Marianne, pe ripetere lo psicodramma della democrazia in pericolo: lo stato è nudo e difende le sue vecchie e morbide natiche con i tonfa, i candelotti LBD40 dei flash-ball e le granate di dispersione. Le bocche degli spettatori-attori di questa sinistra barzelletta restano splancate, sospese tra risate e lacrime, grida di gioia e grida di orrore.
Così la piccola squadra di Macron, che non ha ancora valutato tutto ciò che ha in comune con una banda di gangster, intende ripristinare l’autorità in questo paese di galli refrattari. Picchiano duramente i migranti, i giovani delle banlieues, gli studenti delle scuole superiori e gli universitari, i poveri e, per estensione dell’area del panico, tutti quelli che osano muoversi, che osano ricordare che esistono.
Gli spari diretti con cosiddette armi non letali, che a volte uccidono, che lasciano vivere ma mutilano, demoralizzano, sono i progressi del processo di bielorussificazione dello stato francese e del suo governo. Militarizzazione della polizia mobilitata contro la popolazione inerme, sospetto e sorveglianza generalizzata, restrizione delle libertà individuali, violenza a tutti i livelli, mezzi di propaganda. Questo è il loro sogno di un nuovo mondo: un’intera popolazione in ginocchio, le mani sul retro del collo. Una classe di 67 milioni di bambini cattivi che posta bene sotto la minaccia di nuovi flash-ball multi-colpi. In marcia, a passo d’oca. Al margine: la repressione.
Il sinistro dell’interno, Mr Castaner, di cui non si può dubitare di saper leggere, dovrebbe (ri) tuffarsi nell’articolo “autorità politica” dell’Enciclopedia di Diderot:

“Il potere che viene acquisito da la violenza è solo un’usurpazione e dura solo finché la forza di colui che comanda prevale su quella di coloro che obbediscono; in modo che se diventano il più forte a loro volta e si scrollano di dosso il giogo, lo fanno con lo stesso diritto e giustizia dell’altro che l’ha loro imposto. La stessa legge che ha fatto sì che l’autorità la sconfiggesse: è la legge del più forte.”
Ogni colpo che il braccio armato dello Stato infligge sul dorso della popolazione mina un po’ di più i suoi principi già ben estratti. Nel bene o nel male. Noi, che per il nostro giudizio abbiamo solo l’insegnamento delle nostre esperienze e i frammenti di informazioni distillate da alcuni media indipendenti, sentiamo che il potere vacilla, che è pronto a crollare come un castello di carte. Si misura poi il terrore del fantasma dell’Eliseo: lui crede di sapere tutto.

da (L’épouvante du fantôme de l’Élysée, 30 déc. 2018 Par Juliette Keating – Mediapart.fr https://blogs.mediapart.fr/juliette-keating/blog/301218/l-epouvante-du-fantome-de-l-elysee)

Nota aggiuntiva di Turi Palidda):

«Quando il governo viola i diritti del popolo, l’insurrezione é, per il popolo e per ogni porzione del popolo, il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri».

(articolo 35 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1793, chiamata anche costituzione dell’anno I)

Gli articoli di tale celebre documento hanno completato la dichiarazione del 1789 (della rivoluzione francese) e figurano nel preambolo della Costituzione del 6 messidor anno I (o 24 giugno 1793).

Ma, a causa del contesto del Terrore, questa costituzione non è MAI stata applicata, la Convenzione decretata il 10 ottobre 1793 stabiliva che il governo sarebbe stato «rivoluzionario sini alla pace». Per l’istituzione di tale regime rivoluzionario, la nuova costituzione così come tutte le altre leggi politiche o civili sono state abrogate.

Ergo nessun cosiddetto stato di dirtto ha mai sancito un articolo costituzionale che preveda il diritto all’insurrezione proprio perché -ovviamente- in quanto tale lo stato è antitetico alla sovversione dell’ordine costituito e per difendere questo non esita a far ricorso anche a metodi fascisti

(ossia la democrazia coesiste sempre col fascismo ma mai con la negazioe di questa stessa coesistenza)

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Appello dei Gilet gialli di Commercy per una “Assemblea delle Assemblee” – di Gilets Jaunes di Commercy


 

Per settimane il movimento dei Gilets Jaunes ha portato centinaia di migliaia di persone per le strade di tutta la Francia. Uomini e donne che spesso manifestavano per la prima volta. Il rincaro del prezzo del carburante è stata la scintilla che ha dato fuoco alla prateria. Sofferenza, frustrazione e senso di ingiustizia non sono mai state così diffuse, in Francia e nel mondo. Ora, in tutto il paese, si stanno organizzando centinaia di comitati locali. Effimera apre il nuovo anno proponendovi la traduzione del secondo appello dei Gilets Jaunes, riuniti a Commercy (Parigi) per costruire una federazione dei comitati di lotta sul modello di quanto era stato proposto a suo tempo dalla Comune di Parigi. Una “Assemblea delle Assemblee”, la Comune dei Comuni. Che sia di buon auspicio per questo 2019 che incomincia! Questo il nostro augurio! Traduzione a cura di Salvatore Palidda

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Parigi – 30 dicembre 2018

Secondo appello dei Gilets jaune di Commercy

L’ASSEMBLEA DELLE ASSEMBLEE!

A tutti i Gilet gialli. A tutti quelli che non l’indossano ancora ma hanno ancora una rabbia allo stomaco.

Sono ormai più di sei settimane che occupiamo gli incroci e le rotatorie, i luoghi pubblici, le strade e che siamo presenti in ogni pensiero e in ogni conversazione.
Teniamo duro!

È da molto tempo che una lotta non aveva tanto successo, che non era così appoggiata e così incoraggiante!

– Incoraggiante perché i governanti hanno tremato e tremano ancora sul loro piedistallo
– Incoraggiante perché iniziano a concedere qualche briciola.
– Incoraggiante perché non ci stanchiamo e siamo abbandonati da pochi- Incoraggiante perché non ci lasciamo più imbrogliare da chi ci dà qualche osso da rosicchiare
– Incoraggiante perché tutti noi impariamo a rispettarci l’un l’altro, a capirci, ad apprezzarci l’un l’altro nella nostra diversità. I collegamenti sono stati tessuti. Le modalità di funzionamento sono provate. E questo non possono portarcelo più via .
– Incoraggiante anche perché abbiamo capito che non dobbiamo dividerci di fronte alle avversità. Abbiamo capito che i nostri veri nemici sono i pochi che hanno immense ricchezze che non condividono: i 500 più ricchi in Francia hanno moltiplicato per tre la loro fortuna dalla crisi finanziaria del 2008, per raggiungere 650 miliardi di € !!! Le donazioni fiscali e sociali alle grandi aziende ammontano anche a centinaia di miliardi all’anno. È intollerabile!
– Incoraggiante infine, perché abbiamo capito che siamo stati in grado di rappresentare noi stessi, senza cuscinetto tra i potenti e il popolo, senza partiti che canalizzano idee per il proprio profitto, senza corpi intermedi destinati ad ammortizzare gli shock, ad oliare il sistema, piuttosto che difenderci.

Oggi piangiamo le vittime della repressione, diverse morti e decine di feriti gravi. Maledetti coloro che hanno permesso questo, ma sappiano che la nostra determinazione è intatta!
Siamo orgogliosi di questo percorso compiuto così rapidamente e di tutti questi risvegli che sono così tante vittorie sul loro sistema di frantumazione.
E sentiamo molto bene che questo orgoglio è condiviso da molte persone.

Come potrebbe essere altrimenti, quando questo sistema e questo governo che lo rappresenta stanno costantemente distruggendo i guadagni sociali, i legami tra le persone e il nostro caro pianeta?

Dobbiamo continuare, è vitale. Dobbiamo amplificare questi primi risultati, senza fretta, senza esaurire noi stessi, ma senza scoraggiarci. Prendiamoci il tempo, pensiamo tanto.

Invitiamo pertanto tutti coloro che condividono questa rabbia e il bisogno di cambiare, o di continuare a indossare con orgoglio il loro Gilet giallo, o di indossarlo senza paura.

Ora dobbiamo riunirci ovunque, formare assemblee cittadine, popolari, a misura umana, dove la parole e l’ascolto siano regine.

Assemblee nelle quali, come a Commercy, ogni decisione è presa collettivamente , dove dei delegati sono designati per applicare e mettere in musica le decisioni. Non il contrario! Non come nel sistema attuale. Queste assemblee porteranno le nostre rivendicazioni popolari ugualitarie, sociali ed ecologiche.

Alcuni si autoproclamano rappresentanti nazionali o preparano delle liste per le future elezioni. Noi pensiamo che non sia il buon modo di procedere, tutti lo avvertono, la parola, la nostra parole si perde nel dedalo di dichiarazioni o è manipolata, come nel sistema attuale.

Riaffermiamo qui una volta di più l’assoluta necessità di non  lasciar confiscare la nostra parole da nessuno.

Quando le assemblee democratiche create, in più luoghi possibili, esse apriranno dei carnet di rivendicazioni.

Il governo ha chiesto ai sindaci di creare dei cahiers de doléances nei comuni. Noi temiamo che ciò facendo le nostre rivendicazioni siano recuperate e manipolate a loro piacimento e che alla fine, non riflettano più la nostra diversità.

Dobbiamo imperativamente mantenere la mano su questi mezzi d’espressione del popolo! Perciò facciamo appello a che siano aperte le assemblee popolari!

Che possano essere indette dal popolo e per il popolo!

A Commercy chiediamo un grande incontro nazionale delle commissioni locali.

Sulla forza del successo del nostro primo appello, vi invitiamo ad organizzarlo democraticamente, a gennaio, qui a Commercy, con delegati da tutta la Francia, per raccogliere le richieste e metterle in comune.

Vi proponiamo anche di discutere insieme tutte le conseguenze del nostro movimento.

Vi proponiamo infine di decidere su una modalità di organizzazione collettiva dei gilets gialli, autenticamente democratici, rispettando le tappe delle delegazioni.

Insieme, creiamo l’Assemblea delle Assemblee, la Comune dei Comuni. Questo è il significato della Storia, questa è la nostra proposta.

VIVA IL POTERE AL POPOLO, DAL POPOLO E PER IL POPOLO!

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Versione originale francese

30 décembre 2018

L’ASSEMBLÉE DES ASSEMBLÉES!

Notre deuxième appel s’adresse :

A tous les Gilets Jaunes. A toutes celles et ceux qui ne portent pas encore le gilet mais qui ont quand même la rage au ventre.

Cela fait désormais plus de six semaines que nous occupons les ronds-points, les cabanes, les places publiques, les routes et que nous sommes présents dans tous les esprits et toutes les conversations.

Nous tenons bon !

Cela faisait bien longtemps qu’une lutte n’avait pas été aussi suivie, aussi soutenue, ni aussi encourageante !

– Encourageante car nos gouvernants ont tremblé et tremblent encore sur leur piédestal

– Encourageante car ils commencent à concéder quelques miettes.

– Encourageante car nous ne nous laissons désormais plus avoir par quelques os à ronger.

– Encourageante car nous apprenons toutes et tous ensemble à nous respecter, à nous comprendre, à nous apprécier, dans notre diversité. Des liens sont tissés. Des modes de fonctionnement sont essayés. Et ça, ils ne peuvent plus nous l’enlever.

– Encourageante aussi, car nous avons compris qu’il ne faut plus nous diviser face à l’adversité. Nous avons compris que nos véritables ennemis, ce sont les quelques détenteurs d’une richesse immense qu’ils ne partagent pas : les 500 personnes les plus riches de France ont multiplié par 3 leur fortune depuis la crise financière de 2008, pour atteindre 650 milliards d’€!!! Les cadeaux fiscaux et sociaux faits aux plus grandes sociétés s’élèvent également à plusieurs centaines de milliards par an. C’est intolérable !

– Encourageante enfin, car nous avons compris que nous étions capables de nous représenter nous mêmes, sans tampon entre les puissants et le peuple, sans partis qui canalisent les idées à leur seul profit, sans corps intermédiaires davantage destinés à amortir les chocs, à huiler le système, plutôt qu’à nous défendre.

Nous pleurons aujourd’hui les victimes de la répression, plusieurs morts et des dizaines de blessés graves. Maudits soient ceux qui ont permis cela, mais qu’ils sachent que notre détermination est intacte, bien au contraire !

Nous sommes fiers de ce chemin accompli si vite et de toutes ces prises de conscience qui sont autant de victoires sur leur système écrasant.

Et nous sentons très bien que cette fierté est partagée par énormément de gens.

Comment pourrait-il en être autrement, alors que ce système et ce gouvernement qui le représente n’ont de cesse de détruire les acquis sociaux, les liens entre les gens, et notre chère planète?

Il nous faut donc continuer, c’est vital. Il nous faut amplifier ces premiers résultats, sans hâte, sans nous épuiser, mais sans nous décourager non plus. Prenons le temps, réfléchissons autant que nous agissons.

Nous appelons donc toutes celles et ceux qui partagent cette rage et ce besoin de changement, soit à continuer à porter fièrement leur gilet jaune, soit à l’enfiler sans crainte.

Il faut désormais nous rassembler partout, former des assemblées citoyennes, populaires, à taille humaine, où la parole et l’écoute sont reines.

Des assemblées dans lesquelles, comme à Commercy, chaque décision est prise collectivement, où des délégués sont désignés pour appliquer et mettre en musique les décisions. Pas l’inverse ! Pas comme dans le système actuel. Ces assemblées porteront nos revendications populaires égalitaires, sociales et écologiques.

Certains s’autoproclament représentants nationaux ou préparent des listes pour les futures élections. Nous pensons que ce n’est pas le bon procédé, tout le monde le sent bien, la parole, notre parole va se perdre dans ce dédale ou être détournée, comme dans le système actuel.

Nous réaffirmons ici une fois de plus l’absolue nécessité de ne nous laisser confisquer notre parole par personne.

Une fois ces assemblées démocratiques créées, dans un maximum d’endroits, elles ouvriront des cahiers de revendications.

Le gouvernement a demandé aux maires de mettre en place des cahiers de doléances dans les mairies. Nous craignons qu’en faisant ainsi nos revendications soient récupérées et arrangées à leur sauce et qu’à la fin, elles ne reflètent plus notre diversité. Nous devons impérativement garder

la main sur ces moyens d’expression du peuple! Pour cela, nous appelons donc à ce qu’ils soient ouvert et tenus par les assemblées populaires!

Qu’ils soient établis par le peuple et pour le peuple!

Depuis Commercy, nous appelons maintenant à une grande réunion nationale des comités populaires locaux.

Fort du succès de notre 1er appel, nous vous proposons de l’organiser démocratiquement, en janvier, ici à Commercy, avec des délégués de toute la France, pour rassembler les cahiers de revendications et les mettre en commun.

Nous vous proposons également, d’y débattre tous ensemble des suites de notre mouvement.

Nous vous proposons enfin de décider d’un mode d’organisation collectif des gilets jaunes, authentiquement démocratique, issu du peuple et respectant les étapes de la délégation.

Ensemble, créons l’assemblée des assemblées, la Commune des communes. C’est le sens de l’Histoire, c’est notre proposition.

VIVE LE POUVOIR AU PEUPLE, PAR LE PEUPLE, ET POUR LE PEUPLE !

Fonte da cui è stato tratto l’appello