Trento: Aggredito attivista del centro sociale Bruno da una decina di militanti di Casapound
- giugno 23, 2014
- in antifascismo
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L’apertura della sede di Casapound, avvenuta nel novembre scorso, ha dato il via in città a tutta una serie di aggressioni squadriste, situazione già nota in tutte le città dove l’organizzazione neofascista ha una sede. Le modalità sono ormai note: aggressioni in dieci contro uno, azioni notturne, minacce e campagne contro migranti, gay, ma anche persone lontanamente identificate come “alternative”.
Queste aggressioni sono perfettamente in linea con le iniziative politiche portate avanti da Casapound a Trento “contro il degrado urbano”. L’ultima di queste, di alcuni giorni fa, incitava a “riprendersi fisicamente la città”. E’ insito nel DNA del fascismo prendersi strade e vie della città attraverso pratiche violente e squadriste.
L’ultimo episodio è avvenuto in una giornata in cui da Trento tante persone hanno partecipato all’iniziativa del No Borders Train, all’interno della quale è stato forzato, insieme a decine di rifugiati e richiedenti asilo, il confine italiano con la Svizzera per dare la possibilità ai migranti di poter presentare la domanda d’asilo senza essere respinti, come normalmente fanno le autoriità elvetiche. Perché lottare oggi contro il fascismo significa innanzitutto lottare per un’Europa aperta e solidale, per città libere da ogni forma di razzismo, discriminazione e segregazione.
da globalproject.info