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Il tribunale non convalida il trattenimento dei migranti in Albania. Torneranno in Italia

Altro scoglio giudiziario sull’intesa del governo. I giudici di Roma, in osservanza della sentenza della Corte europea, bocciano la permanenza nel centro albanese dei 12 egiziani e bengalesi rimasti

tribunale romaLa decisione del tribunale civile di Roma, attesa nel primo pomeriggio, è arrivata alle 14. Ed è probabile che finisca per avere un impatto sulle modalità di funzionamento dell’accordo fra Italia e Albania. Basandosi sulla recente sentenza della Corte di giustizia europea, la cui definizione di “Paese sicuro” non collima con la visione del governo italiano, i giudici hanno iniziato a non convalidare le richieste dei 12 migranti trasferiti nei giorni scorsi su nave Libra e rimasti nel centro di Gjader, in Albania. “I due Paesi da cui provengono i migranti, Bangladesh ed Egitto, non sono sicuri, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia”, sostiene – in sintesi – uno dei giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma, nella sua ordinanza, che non convalida il trattenimento di uno dei migranti. Secondo quanto si è appreso, sarebbero almeno 4 finora le mancate convalide, ma non è da escludere che la linea decisionale alla fine sia analoga per tutti i 12. Per i giudici lo stato di libertà potrà essere riacquisito solo in Italia e per questo dovranno essere riaccompagnati nel nostro Paese, come già avvenuto per gli altri 4 (sul totale di 16 migranti trasferiti nel primo viaggio) per cui era stata disposto il rientro in Italia perché minori o vulnerabili.

Il primo viaggio della nave-hub Libra attraverso lo Ionio e l’Adriatico, durato due giorni e costato circa 20mila euro a migrante in un’operazione che in totale pesa sullo Stato italiano per quasi un miliardo in 5 anni, si è già rilevato un completo fallimento.

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