Trieste: Daspo Urbano e multa fino a 300 euro a chi sputa per strada
- aprile 03, 2018
- in misure repressive
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A Trieste la giunta (Lega e Fratelli d’Italia) ha messo a punto il nuovo regolamento comunale. Vietato sputare, vietato bestemmiare, vietato salire sugli alberi, vietato appendere drappi dalle finestre e vietato qualsiasi comportamenti che possa essere ritenuto contrario alla pubblica decenza. L’ordine pubblico si ottiene a colpi di multe e di daspo. Decoro è civiltà, scriverebbe Orwell.
Vi piace l’idea di passeggiare per le strade di Trieste sputacchiando qua e là? Ripensateci. Con le nuove modifiche al regolamento di Polizia locale, ora al vaglio delle commissioni del Consiglio, questa passione potrebbe procurarvi una multa fino a 300 euro. Oltre alle sanzioni per gli sputi, sono in arrivo regole più stringenti sul numero di abitanti negli appartamenti (altre sanzioni), sui comportamenti nei parchi pubblici (altri sanzioni) e il già annunciato sistema di Daspo urbano.
Il testo è stato esaminato ieri mattina in una commissione congiunta prima-sesta, presidenti Antonio Lippolis (Lega) e Salvatore Porro (Fratelli d’Italia). Il tema dovrebbe essere ripreso in una seduta che si terrà nei prossimi giorni, per ulteriori considerazioni sulle sanzioni che riguardano la residenza.
Il documento dice che «per ragioni igieniche e per evitare imbrattamenti è vietato sputare» su aree pubbliche o private, nonché «su qualunque attrezzatura, persona o cosa». Insomma, non si può proprio sputare. La sanzione va da 50 a 300 euro. La stessa sanzione è prevista per gli adulti che faranno uso delle attrezzature per bambini nei parchi giochi dei giardini pubblici, un inasprimento rispetto alle restrizioni contenute già nel testo originario del regolamento approvato lo scorso anno.
Il Daspo urbano, annunciato con ampio rilievo dal vicesindaco leghista Pierpaolo Roberti nei mesi scorsi, entra nel testo così come previsto: l’area del centro storico e delle Rive potrà essere proibita a chi si sia reso responsabile di ubriachezza molesta, bivacco, attività di parcheggiatore abusivo o commerciante abusivo. Nonché per attività «contrarie alla pubblica decenza».
La parte delle modifiche che ha fatto più discutere i consiglieri, sollevando anche delle osservazioni da parte della maggioranza di centrodestra, è quella che riguarda le abitazioni: la norma prevede una multa fino a 300 euro a persona al locatario o al proprietario di un locale per ogni inquilino eccedente il numero previsto dalla legge. Una sanzione ulteriore fino a 900 euro andrà ad aggiungersi nel caso in cui il locatario non abbia allontanato dall’abitazione le persone eccedenti entro 96 ore.
Si tratta di una misura che la Lega ha fortemente voluto per andare a colpire soprattutto i cittadini stranieri, che nell’ottica del Carroccio sarebbero più propensi a sovraccaricare le abitazioni. Dai ranghi del centrodestra, però, si sono sollevate delle perplessità riguardanti le famiglie numerose. Tanto Porro, quanto il presidente del Consiglio Marco Gabrielli (Lista Dipiazza) e il capogruppo di Forza Italia Piero Camber hanno criticato la norma così com’è. Spiega Camber: «Allo stato attuale non faremmo che applicare la legge. Però dobbiamo considerare altri casi. Ad esempio una giovane famiglia che ha comprato un mini-appartamento e poi si trova con un bambino in arrivo». Una famiglia simile, ragiona Camber, potrebbe facilmente incorrere in una sanzione: «Basta che un vicino suscettibile chiami i vigili. Visto che l’ufficio igiene è già preposto a questo genere di valutazioni, forse è il caso di prevedere tutele speciali per chi compra una casa e ci va ad abitare. Magari sospendere la sanzione e lasciare la valutazione all’ufficio igiene. Poi ci sono quelli che affittano gli appartamenti stivandoli di lavoratori stranieri o studenti universitari, e su questo niente da dire».
Il consigliere del Partito democratico Giovanni Barbo commenta: «Siamo alle solite. Con queste modifiche al regolamento l’amministrazione continua ad affidare alla Polizia urbana compiti che spettano ad altri. E lo fa a parità di risorse, mettendo peraltro in dubbio la fiducia verso le altre realtà preposte». Il capogruppo M5S Paolo Menis sceglie la via dell’ironia su Fb: «Occhio a non salire sugli alberi di Trieste, rischiate 500 euro di multa».
Giovanni Tomasin
da Il Piccolo